Nato a maggio di quest’anno, era stato prelevato dal suo ambiente naturale e tenuto nei locali di un’abitazione a Sarre, “in palese contrasto con la normativa nazionale e regionale in materia di fauna selvatica”. Per questo, “al termine di un’indagine aperta sulla base di alcune segnalazioni”, il Corpo forestale della Valle d’Aosta ha proceduto, negli scorsi giorni, al sequestro amministrativo di un cucciolo di capriolo.
Il fatto – fanno sapere dal Cfv – “pone ancora una volta l’attenzione sulle regole di comportamento a cui ciascun cittadino deve attenersi nel rispetto degli animali selvatici”. Due norme, una nazionale e una nazionale, la classificano quale “bene indisponibile dello Stato”, pertanto “non fruibile né gestibile dai singoli”. Tutti coloro che frequentano il territorio regionale “sono dunque tenuti a rispettare la natura selvatica della fauna locale”, evitandone “qualsiasi avvicinamento o contatto diretto”.
L’invito, che viene rinnovato con l’occasione, è di “non prelevare né detenere alcun esemplare di mammifero o di volatile presso il proprio domicilio per nessun motivo”, nonché di “evitare di toccarli per non causare, come nel caso dei cuccioli di capriolo, l’abbandono da parte della madre”. Per quanto, ospitare e accogliere animali selvatici in casa “possa sembrare un gesto premuroso e di attenzione”, questi “devono rimanere nel loro ambiente naturale”.
Qualsiasi comportamento diverso “rappresenta un illecito e come tale è sanzionato in via amministrativa e/o penale” – sottolinea il Corpo forestale – “a seconda della gravità del comportamento rilevata, fino al caso estremo rappresentato dal reato di maltrattamento animali”. La condotta corretta, nel caso di ritrovamento di fauna selvatica, è contattare il numero gratuito 1515 di pronto intervento forestale. Gli agenti provvederanno “al recupero e alla gestione degli esemplari in difficoltà anche attraverso il Centro Recupero Animali Selvatici al fine della relativa riabilitazione e del successivo reinserimento in natura”.