Cyberbullismo minorile, nel 2019 in Valle i numeri più alti degli ultimi tre anni

L’anno scorso, la Sezione di Aosta della Polizia postale ha ricevuto dieci denunce. Il doppio rispetto al 2018 e quattro in più del 2017. Numeri che, per quanto esigui, confermano il trend del fenomeno, in crescita nazionale.
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Cronaca

Nel 2019, la Sezione di Aosta della Polizia postale e delle comunicazioni ha ricevuto dieci denunce su condotte di cyberbullismo, presentate da minori che hanno esposto di esserne state vittime. È il numero più alto dell’ultimo triennio, perché nel 2017 furono sei e l’anno dopo cinque. Un primato nel quale si riverbera l’emergere, in Valle, dei primi “under 18” deferiti all’autorità giudiziaria, dai poliziotti che pattugliano la rete, come autori di reati. Dopo due anni a saldo zero, nei dodici mesi chiusi da non molto sono stati due, uno per diffamazione online e l’altro per una “sextorsion” (la minaccia di diffondere telematicamente materiale a sfondo sessuale su una persona, se non versa una somma di denaro).

Quanto al dettaglio dei delitti segnalati da ragazzine e ragazzini nella nostra regione, due i casi di diffamazione online, altrettanti quelli di ingiurie, minacce e molestie, ancora due i furti di identità sui social network e quattro gli episodi di diffusione di materiale pedopornografico. I numeri valdostani sono, in valore assoluto, modesti, ma confermano il preoccupante trend crescente a livello nazionale, per cui le vittime a denunciare sono passate da 358 (2017) a 388 (2018) e poi hanno raggiunto quota 460 (2019) e i denunciati (53 tre anni fa) hanno visto un incremento prima a 60 e, l’anno scorso, a 136.

I dati sono stati diffusi dalla Polizia di Stato, in occasione del “Safer Internet Day 2020”, la giornata di sensibilizzazione sui rischi comportati dall’utilizzo di Internet indetta a livello internazionale per domani, martedì 11 febbraio. Per l’occasione, la Polizia postale e delle Comunicazioni, alla luce anche della situazione fotografata dai numeri sui reati dell’alveo virtuale, ha organizzato workshop e dibattiti sul tema del cyberbullismo in tutta Italia, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. All’insegna dello slogan “insieme per un Internet migliore”, i poliziotti incontreranno 60mila ragazzi.

In Valle, le classi interessate saranno le terze dell’istituto “Maria Ida Viglino” di Villeneuve. L’obiettivo delle attività di prevenzione è – si legge in una nota – di “coinvolgere, educare e formare i ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle communituy online senza correre i rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé o per gli altri”, stimolandoli “a costruire relazioni positive e significative con i propri coetanei anche nella sfera virtuale”.

Agli studenti vengono fornite anche dagli operatori della Polizia postale le indicazioni utili a superare alcuni aspetti considerati problematici del fenomeno. Talvolta, infatti, è emerso che i ragazzi non denuncino, per l’imbarazzo creato in loro dagli episodi cui si sono trovati confrontati. In altre occasioni, invece, è parsa mancare in loro la consapevolezza del fatto che il verificarsi di determinate situazioni, navigando in rete o chattando con altri sul proprio smartphone, concretizzi un reato. Insomma, l’educazione digitale è ormai importante quanto quella alla vita.

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