Nel suo agire da consigliere delegato, Gabriele Accornero ha “ottenuto dei risultati straordinari e i risultati di oggi del Forte di Bard, forse in negativo, sono lì a dimostrarlo. Non ha mai commesso alcun tipo di atto illecito”. È l’architrave del ragionamento difensivo sviluppato dall’avvocato Corrado Bellora nell’arringa tenuta oggi, giovedì 21 marzo, durante il processo con rito abbreviato su un presunto giro di corruzione in società partecipate regionali, e culminata nella richiesta di assoluzione per l’ex manager Finaosta.
Quella di Accornero, che il legale aostano assiste assieme al collega Guido Furgiuele, è una delle posizioni più delicate del procedimento scaturito dalle indagini del Reparto Operativo dei Carabinieri, perché è accusato in ordine a tutti gli episodi emersi (venne anche arrestato, l’8 novembre 2017 e rimase ai “domiciliari” sino alla vigilia di Natale dello stesso anno). Per lui, il pm Luca Ceccanti ha chiesto al Gup Paolo De Paola la condanna più alta: 6 anni e 6 mesi di carcere. Tra le accuse rivoltegli spicca l’associazione a delinquere, di cui è imputato assieme all’ex presidente della Regione Augusto Rollandin e all’imprenditore Gerardo Cuomo.
“Alcune imputazioni, a mio modo di vedere le cose, – ha affermato l’avvocato Bellora, nell’illustrare ai cronisti durante una pausa dell’udienza le ragioni della difesa, dettagliate nel video in apertura – sono assolutamente insussistenti, ma proprio sotto il profilo logico, tipo il peculato da 120 euro per un viaggio a Londra, tipo l’associazione per delinquere, che è un’imputazione priva di qualsiasi costrutto”. Oltre al trasferimento del “Caseificio Valdostano” di Cuomo nei locali di proprietà della “Autoporto SpA”, le contestazioni ad Accornero sono legate a lavori commissionati dal Forte di Bard e alle forniture alimentari per il trail “4K”.
Quella dei legali dell’ex manager della finanziaria regionale era l’ultima arringa del processo. Nelle scorse udienze, avevano invocato al Gup l’assoluzione dei loro assistiti gli avvocati dell’allora Capo dell’Esecutivo Rollandin, del titolare del “Caseificio Valdostano” Cuomo, e dei quattro liberi professionisti ed artigiani finiti a giudizio assieme a loro. A questo punto, nel calendario stabilito inizialmente dal giudice De Paola, è prevista ancora un’udienza, la settimana prossima: giovedì 28 marzo (quella originariamente fissata per mercoledì 27 è stata annullata). Sarà dedicata alle repliche del pm Ceccanti alle arringhe, alle possibili contro-repliche dei team difensivi degli imputati. Dopodiché, il Gup si ritirerà e farà ritorno in aula solo per leggere la sentenza.