Risulta essere di proprietà di una società cui fa capo Nicolò Figà-Talamanca, ritenuto una figura chiave dell’inchiesta sulla corruzione di membri dell’Europarlamento per favorire gli interessi di Qatar e Marocco.
Sostituita la misura cautelare per entrambi gli indagati. Per Diego Scida è scattata la sospensione di un anno dal pubblico ufficio. Per Gabriele Sanlorenzo, il divieto di trattare con la pubblica amministrazione per lo stesso periodo.
Negli interrogatori di garanzia, tenutisi oggi pomeriggio al Tribunale di Torino, il sottufficiale della Guardia di finanza Scida e il titolare della ditta di noleggio con conducente Sanlorenzo si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Fissati gli interrogatori di garanzia di Donato Orsières, accusato di truffa ed abuso d’ufficio, e del maresciallo Diego Scida e dell’imprenditore Gabriele Sanlorenzo, cui sono contestati la corruzione e l’accesso abusivo a sistemi informatici.
Secondo il giudice che ha disposto gli arresti eseguiti ieri dalla Guardia di finanza, tra il maresciallo Scida e l’imprenditore Sanlorenzo si è registrata una “assai profonda cointeressenza” del primo nell’attività del secondo.
Secondo l’indagine del Nucleo di Polizia economico-finanziaria delle “Fiamme gialle”, il maresciallo Diego Scida avrebbe acquisito informazioni nelle banche dati del Corpo, fornendole all’imprenditore Gabriele Sanlorenzo, che lo “remunerava” con un alloggio gratis.
Sentenza cassata senza rinvio dalla Suprema corte, perché “il fatto non sussiste”, nei confronti di Valter Chenal (60 anni, Pollein). L’uomo era stato condannato al Tribunale di Aosta e in Appello per aver ricevuto denaro da un impresario funebre.
Si è chiuso oggi, mercoledì 2 marzo, il processo a carico di Loreno e Ivan Vuillermin e Renza Dondeynaz, accusati di aver pagato l’allora funzionario Fabio Chiavazza per “pilotare” a loro favore incarichi e gare del comune di Valtournenche.
Depositate le motivazioni della sentenza con cui, lo scorso 20 settembre, la Corte d’Appello di Torino ha riscritto l’esito del primo grado del processo su vari episodi corruttivi nelle partecipate regionali.
Alla sbarra ci sono gli imprenditori Loreno Vuillermin, Ivan Vuillermin e Renza Dondeynaz, accusati di aver corrotto l'ex capo ufficio tecnico Chiavazza, per il “pilotaggio” di incarichi del Comune di Valtournenche.
La sentenza è arrivata al termine dell’udienza di oggi, lunedì 20 settembre. Il reato contestato all’ex presidente della Regione è stato riqualificato in corruzione impropria e dichiarato prescritto. La pena (sospesa) per gli altri due imputati è scesa ad un anno di carcere ognuno.
La sentenza, arrivata attorno alle 15.30, stabilisce responsabilità legate ad alcune procedure pubbliche del comune di Valtournenche ed in ambito Anas, mentre scagiona tutti gli accusati per la realizzazione del bar “Rocce Nere”. Dieci le assoluzioni, in tutto.
Conclusa, con l’ex capo ufficio tecnico di Valtournenche, la discussione degli avvocati dei quindici imputati che hanno scelto il rito abbreviato, la sentenza del processo dinanzi al Gup Davide Paladino è attesa per il prossimo 28 giugno.
Con l’udienza di oggi, lunedì 14 giugno, si avvicina alla conclusione la discussione del processo con rito abbreviato su una serie di episodi corruttivi con la Valtournenche come “epicentro”. L’ultimo difensore è in calendario per il prossimo 21 giugno.
Si è conclusa la requisitoria del pubblico ministero Ceccanti nel processo sul “sistema” di addomesticamento di gare e incarichi nella Valtournenche. In quasi 4 ore, il rappresentante dell’accusa ha ripercorso i 19 capi d’imputazione.
Dopo la modifica dell'accusa, passata a corruzione impropria, all'ex sindaco Domaine e al già assessore a Bionaz Petitjacques il Gup Paladino ha applicato la pena concordata di un anno e sei mesi. Proscioglimento, invece, per gli imputati di falso.