Day Hospital: le indagini continuano serrate

Rimane indagato per peculato solo il direttore amministrativo della struttura, Alberto Morelli. Non risultano indagati per ora né infermieri né personale di segreteria. In questi giorni la Digos esaminerà i pacchi di materiale sequestrato.
Hospital di Reg. Borgnalle ad Aosta
Cronaca
Continuano serrate le indagini sul Day Hospital da parte degli uomini della
Digos di Aosta. Nei giorni scorsi, si sono tenuti i primi interrogatori che
proseguiranno in settimana. Per il momento è indagato, con l'accusa di pelulato, solo il direttore amministrativo della struttura, Alberto Morelli. Ma non è escluso che nei prossimi giorni ci possano essere sviluppi e altre persone potrebbero essere indagate.Secondo quanto trapelato, però, non ci sarebbero né infermieri né chi si occupa della segreteria della struttura. In questi giorni, gli agenti della Digos
esamineranno i pacchi di materiale sequestrato alla struttura sanitaria privata.
L'inchiesta, portata avanti dalla Digos di Aosta e dai militari della guardia di
finanza di Pollein, è iniziata nel gennaio scorso in seguito alla segnalazione di un
paziente che aveva riscontrato un uso inappropriato di materiale pubblico in
interventi privati. Gli inquirenti contestano il peculato, e numerose violazioni
fiscali. Ma secondo quanto trapelato, ci potrebbero essere contestazioni di altri
reati.
Secondo gli inquirenti, nella struttura ospedaliera venivano utilizzati, per gli
interventi privati, degli strumenti – garze, aghi e fili da sutura, medicine,
guanti, porta aghi, sacche di scolo dei rifiuti organici, teli – di proprietà
pubblica. Strumentazione medica pagata dal sistema sanitario che veniva utilizzata
così a scopi privati. Riscontri sono stati effettuati attraverso i codici
identificativi dei prodotti, accertando che erano stati realizzati da aziende che
non sono tra i rifornitori del Day Hospital. Ma non solo. E' stato appuratato,
invece, che i set di ferri utilizzati in sala operatoria sono di proprietà del Day
Hospital. Secondo l'accusa si tratterebbe di irregolarità sistematiche e non casuali che hanno evidenziato gravi responsabilità da parte dei vertici del Day Hospital.
Infatti, le irregolarità andrebbero avanti dalla fine degli anni novanta, da quando
l'Usl affitta la sala operatoria per tre giorni e mezzo la settimana. Ed è proprio
sulla differenza tra contratto d'affitto e convenzione che insistono i vertici del
Day Hospital.
Nei giorni scorsi, gli uomini della Digos hanno sequestrato numeroso materiale
medico dalle sale operatorie e anche numerosa documentazione. Gli inquirenti
ipotizzano anche varie violazioni fiscali. Ma la documentazione da analizzare è
molta. Infatti, dai primi accertamenti, ci sarebbero anche fatture false, date
cambiate e numerose irregolarità. «Dai primi controlli – ha commentato il dirigente
della Digos, Francesco Menchiarisono emerse anche altre ipotesi di reato, molto
gravi, che vanno oltre il peculato. Per ora sono coinvolti solo i vertici
amministrativi del Day Hospital, mentre è in fase di valutazione la posizione di
altre figure professionali che sono impiegate nella struttura»
. E proprio su queste
nuove ipotesi di reato, Digos e finanza stanno lavorando.
In una nota stampa, l'azienda sanitaria fa sapere che: «in attesa di conoscere il
prosieguo delle indagini da parte della'autorità giudiziaria, attendendone
serenamente l'esito, conferma la propria piena disponibilità a collaborare e si
riserva di procedere per le vie legali qualora si profilassero ipotesi di reato a
danno del Servizio Sanitario Regionale».
Dal Day Hospital vanno sapere di aver agito sempre correttamente.

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