A seguito della decisione del Tribunale del riesame su istanza del destinatario del provvedimento, la scorsa settimana erano stati dissequestrati 91 dei 121 asini e pony al centro dell’indagine per maltrattamenti e smaltimento illecito di carcasse, in cui è indagato un allevatore lombardo, Ettore Capelloni, 51 anni di Gottolengo (Brescia). Tuttavia, l’uomo, per il momento, non riavrà i suoi animali: la Procura ne ha infatti disposto il contestuale ri-sequestro a fini probatori, su iniziativa del pm Francesco Pizzato.
Stando alle investigazioni del Corpo forestale della Valle d’Aosta, gli animali avevano raggiunto a metà settembre alcuni pascoli affittati dal comune di Etroubles a società agricole legate a Capelloni. A seguito della mancata sorveglianza riscontrata dagli inquirenti, pony e asini avevano però abbandonato i pascoli ben presto, venendo segnalati senza controllo in più zone del circondario. Dopo averli raggruppati, il 6 ottobre scorso era quindi scattato il sequestro preventivo dei capi rinvenuti sino a quel momento, in tutto una novantina.
Le operazioni si erano rivelate lunghe e laboriose, visto il numero degli animali, l’ampiezza dell’area in cui si erano sparpagliati e la necessità di accompagnarli a valle (i prati di monticazione non sono lontani dai 2mila metri di quota). Erano stati ospitati temporaneamente nell’area della battaglia delle mucche ad Etroubles ed affidati al sindaco Marco Calchera, quale custode giudiziale. Tale soluzione non poteva però avere carattere duraturo, sia per l’inverno alle porte, sia per la necessità di strutture specifiche di cui il comune era sprovvisto.
A sbloccare la situazione è stato l’intervento dell’associazione di settore “Horse Angels”, che ha permesso di individuare, grazie al “tam tam” sui social e sul web, degli appassionati (anche di fuori Valle) disposti a prendersi cura dei quadrupedi sottoposti a misura cautelare, contribuendo nel mentre al loro benessere (alcuni risultavano in condizioni di pesante denutrizione). Nel frattempo, i forestali avevano rinvenuto un’altra trentina di animali, sottoposti a sequestro probatorio e affidati direttamente all’associazione.
Negli scorsi giorni, il Tribunale del riesame si è pronunciato sull’istanza di dissequestro presentata inizialmente da Capelloni, cui sono ricondotte le società proprietarie degli equini. Riguardava il primo contingente di animali, quello per cui il sequestro era di carattere preventivo: l’accoglimento della richiesta di dissequestro si è però infranto contro la decisione contestuale della Procura di una nuova misura per pony ed asini, cui il personale della stazione forestale di Etroubles ha dato esecuzione sabato scorso, 7 novembre.
L’abbandono dei pascoli da parte degli animali che erano supposti occuparli era già stato notato dagli inquirenti nell’altra inchiesta della Procura di Aosta in cui Capelloni è coinvolto, a proposito della percezione indebita di contributi dall’Unione Europea, con le accuse di truffa aggravata e induzione al falso. L’uomo, nello scorso giugno, era anche stato sottoposto a obbligo di dimora e divieto di esercizio d’impresa nel settore agricolo, per sei mesi. Quel filone investigativo è coordinato dal pm Luca Ceccanti.
Problemi nella gestione della transumanza paiono essere stati riscontrati anche in Piemonte, ove Capelloni era socio di una cooperativa agricola con superfici in affitto nel comune di Craveggia (nel Verbano-Cuso-Ossola). L’amministrazione cittadina ha inoltrato ai residenti, cogliendo l’occasione di una comunicazione sulla fiscalità locale, una nota dal titolo “Facciamo un po’ di chiarezza”, in cui precisa che l’allevatore lombardo “non ha avuto alcun contatto diretto con il Comune” e che la cooperativa “ha provveduto ad espellerlo” non appena avvisata delle difficoltà emerse con lo spostamento dei capi.