Due arresti per la tentata estorsione al Casinò di Saint Vincent

I due complici avevano telefonato alla Casa da gioco chiedendo 200mila euro altrimenti avrebbero fatto esplodere il Casinò. Alla consegna del denaro però si è presentato un agente e sono scattate le manette.
Giolito
Cronaca
Aveva telefonato al Casinò di Saint-Vincent, presentandosi come Rondinella, e chiedendo la somma di 200.000 euro. Ieri mattina, lunedì 26 maggio, gli agenti della squadra mobile della questura di Aosta, hanno eseguito la custodia cautelare, agli arresti domiciliari, per Silvano Giolito, 51 anni di Biella, alias Rondinella. La misura cautelare è stata emesssa dal gip di Aosta, Maurizio D’Abrusco, su richiesta del pubblico ministero Luca Ceccanti. Con l’accusa di estorsione, il 14 maggio, era finito in carcere il complice di Giolito, Paolo Giovanni Solidoro, 52 anni anni, anche lui di Biella.
 
I fatti risalgono al 7 maggio scorso, quando Rondinella ha telefonato presso gli uffici del Casinò di Saint-Vincent, minacciando di fare esplodere la Casa da gioco, se non gli fossero stati dati i soldi. Silvano Giolito aveva poi accettato di ricevere i soldi, 200 mila euro, in un parcheggio vicino alla Casa da gioco. Il dipedente della sicurezza, che aveva ricevuto la telefonata e aveva poi chiamato la polizia quando si era reso conto che non si trattava di uno scherzo, aveva poi fissato data e ora. All’appuntamento si era presentato Paolo Solidaro, ma al posto del direttore del Casinò, c’era un ispettore della squadra mobile. Per l’uomo erano immediatamente scattate le manette. Dagli accertamenti era emerso che Solidaro aveva un complice e non era stato lui a fare le telefonate a scopo estorsivo. Indagini sucessive, hanno poi permesso di risalire all’autore delle telefonate, ovvero a Silvano Giolito, con precedenti penali, ora agli arresti domiciliari.

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