È stato riconosciuto ufficialmente dai parenti giunti a Courmayeur oggi, giovedì 27 giugno, il parapendista francese che ha perso la vita nell’incidente di ieri pomeriggio sul Monte Bianco. Si tratta di Patrick Sarradin, 55 anni, di Montrond-Les-Bains, comune della Loira. L’uomo, nella ricostruzione dei finanzieri del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Entrèves, che indagano sull’accaduto, era giunto ai 4.810 metri della vetta volando, come numerosi altri piloti sul versante francese, decollati anche 2mila metri più in basso e trasportati in quota dall’aria surriscaldata dalle temperature anomale.
Al momento di spiccare nuovamente il volo per tornare a terra, qualcosa è andato storto, non si esclude che il pilota possa essere scivolato. Senza riuscire a controllare la vela, l’uomo è finito contro la parete ovest della montagna, precipitando per circa un migliaio di metri. Il corpo si è insinuato nella crepacciata terminale del Brouillard, sul lato italiano del massiccio, ed è stato successivamente trascinato a valle dall’acqua di scioglimento del ghiacciaio. Solo in quel momento il Soccorso Alpino Valdostano è riuscito a raggiungerlo, a 3.700 metri di altitudine, constatandone il decesso e recuperandolo.
Le Fiamme Gialle del Sagf, che hanno effettuato un sorvolo ieri sulla zona e stanno finendo di sentire testimoni, raccoglieranno quanto appurato sull’incidente in una relazione che verrà consegnata in Procura. L’allarme, nel pomeriggio di ieri, era stato dato da una guida francese e dai contatti tra il Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne de Chamonix, cui si erano rivolti i compagni che volavano con la vittima dell’incidente, e la stazione Sagf di Courmayeur era stato possibile giungere all’identità del pilota.
L’intervento di soccorso dell’elicottero “Sierra Alfa 1” non era stato semplice, vista la presenza di numerosi parapendii nell’area (volare fino alla cima è impresa possibile solo negli anni di canicola). Al velivolo si era reso necessario tornare alla base e attendere che si liberasse lo spazio aereo. Peraltro, proprio l’“arrembaggio” di ieri dei parapendisti alla vetta del Monte Bianco (testimoniato anche da video sui social, come quello sottostante), ha scatenato la reazione dei sindaci di Chamonix e Saint-Gervais, sul versante francese della montagna: le due municipalità hanno vietato stamane – con un decreto congiunto – di posarsi nel raggio di seicento metri dalla sommità del monte.
Tale decisione, a quanto si legge in una nota delle amministrazioni, è “stata presa per facilitare gli interventi di soccorso, garantire la sicurezza dei parapendisti e salvaguardare la tutela del sito protetto del Monte Bianco”. Buona parte dei piloti, concentratisi ieri in un paio d’ore a fine pomeriggio, erano decollati da Planpraz, sulle alture della vallata di Chamonix. Il divieto rende quindi definitivamente inaccessibile, al volo “ultraleggero”, il versante francese del massiccio: un decreto ministeriale del 2008 impedisce il sorvolo della facciata nord della montagna dal 1 luglio al 31 agosto di ogni anno. Mancavano pochi giorni al divieto, ma la meteo eccezionale ha messo in moto gli appassionati.