E’ scomparso il mitico alpinista Walter Bonatti

Si è spento ieri a Roma. La salma sarà trasportata a Lecco dove sabato e domenica verrà allestita la camera ardente. Scalatore, giornalista e scrittore di fama, aveva 81 anni.
Walter Bonatti ai Piolets d'or
Cronaca

Proprio nelle ore in cui il probabile vincitore della seconda edizione del Tor des Géants sta per transitare presso il rifugio che porta il suo nome (in Val Ferret, sulla via del Col Malatrà), arriva da Roma la notizia dell’improvvisa scomparsa di Walter Bonatti, uno dei più grandi alpinisti a livello nazionale e internazionale di sempre.

Nato a Bergamo il 22 giugno 1930, Bonatti ha firmato alcune delle più audaci e complesse ascensioni tra gli anni ’50 e ’60, e poi quando ha appeso gli scarponi al chiodo, è diventato un apprezzato autore di reportage sulle sue imprese in tutto il mondo.

E’ del 1951 la sua prima grande impresa, con la scalata della parete est del Grand Capucin sul Monte Bianco. A questa fecero seguito tante altre ascensioni di assoluto valore nella stessa zona. Nel 1954 Bonatti fece parte della famosa spedizione italiana che conquistò il K2, che generò una coda infinta di polemiche ed un lungo caso giudiziario, dal quale ne uscì però a testa alta, quando sia i Tribunali che lo stesso Cai riconobbero la sua versione come l’unica vera.

Negli anni seguenti compì altre imprese sul Monte Bianco (pilastro sud-ovest del Petit Dru, la Poire, il Pilone centrale del freney) prima di chiudere la carriera con la prima scalata invernale in solitaria del Cervino nel 1965. In seguito, fu insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce, Ordine al Merito della Repubblica Italiana e di Ufficiale della Legion d’onore francese.

Oggi anche il Presidente del Consiglio Alberto Cerise ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa dell’alpinista. “Walter Bonatti, uno dei più grandi alpinisti della storia, ha legato il suo nome al Monte Bianco – ha detto Cerise – e proprio nel 1998 gli è stato dedicato il Rifugio sito in Val Ferret sulla via del col Malatrà. Il suo amore per la montagna, e in particolare per quella valdostana, la sua passione per l’alpinismo, anche estremo, il suo spirito d’avventura ne hanno fatto un uomo dagli alti ideali dotato di grandi qualità umane.”

Anche il Presidente della Regione Augusto Rollandin, ha espresso il suo profondo cordoglio e quello di tutta la comunità valdostana. Le condoglianze per la morte del “primo alpinista professionista moderno” sono state riportate dal Presidente in un telegramma inviato alla compagna di Bonatti, Rosanna Podestà.

"La Valle d’Aosta si unisce al dolore della famiglia dell’Alpinista e più in generale al lutto di tutto il mondo dell’alpinismo che ha avuto in Walter Bonatti uno dei suoi più illustri protagonisti, riuscendo a trasmettere e a promuovere la montagna non soltanto attraverso le sue imprese alpinistiche ma anche nei suoi numerosi scritti e dibattiti. Credo possa essere definito come uno dei divulgatori dell’alpinismo moderno ed è così che ci piace ricordarlo".
 

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