Elezioni regionali, è stato depositato un nuovo ricorso al Tar sulla proclamazione degli eletti

A depositarlo, tramite l’avvocato Stefano Tosi del foro di Parma, due valdostane non candidate alle elezioni. Oggetto del contendere: la legge sulle tre preferenze ufficializzata dal referendum dell'11 agosto, ma dopo il decreto di indizione dei comizi elettorali.
Il Tribunale amministrativo regionale
Cronaca

La data è quella di ieri, 6 novembre, quando al Tribunale amministrativo della Valle d’Aosta è stato depositato un ricorso che chiede l’annullamento del provvedimento di proclamazione degli eletti alle Elezioni regionali dello scorso 28 settembre.

Ricorso che, nel merito, ricalca le osservazioni sollevate dall’Alleanza verdi sinistra ad inizio settembre e che facevano seguito ai dubbi sollevati dal costituzionalista Giovanni Boggero in tempi non sospetti. Ovvero, il fatto che la legge elettorale con le tre preferenze, dopo la parantesi della preferenza unica, sia entrata in vigore ufficialmente dopo il referendum dell’11 agosto 2025. Quindi, in seguito del decreto di indizione dei comizi da parte del Presidente della Regione, emanato senza sapere, de facto, come si sarebbe votato il 28 settembre.

A presentare ricorso, due cittadine valdostane non candidate alle scorse elezioni. Si tratta di Monica Glassier e Sabrina Marando, organizzatrici nel tempo, tra le altre, di diverse iniziative in Valle tra cui la protesta dei trattori contro le politiche agricole adottate dall’Unione europea.

Ai microfoni Ansa – ma i tentativi di contatto telefonico da parte dello scrivente ci sono stati, e diversi – l’avvocato Stefano Tosi del foro di Parma, che assiste Glassier e Marando, ha spiegato che “il ricorso riguarda l’entrata in vigore della novellazione della legge elettorale, che è entrata in vigore in corsa, cioè dopo che erano stati aperti i comizi elettorali. Quindi ci sono, da parte mia e da parte dei clienti, parecchi dubbi sulla regolarità del procedimento che ha portato ad applicare alle ultime elezioni una legge sopravvenuta in corsa”.

Questione già avanzata da Avs, che spiegava come la procedura seguita dall’allora, e riconfermato, presidente Testolin fosse una forzatura e che uno o più cittadini avrebbero potuto mettere in discussione l’intero risultato elettorale. Situazione cui il partito ha cercato di ovviare ricorrendo al tribunale ordinario, che ha però sollevato un problema di competenza giurisdizionale, dichiarando il Tar il luogo cui procedere.

Una risposta

  1. Se va in porto, un se molto ampio e incerto, questo giro l’UV rischia di essere sbattuto all’opposizione. E tutto il centrodestra può diventare la sua spalla di supporto.

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