Anche in Valle d’Aosta l’emergenza abitativa si fa sentire. Sono 54 i casi di famiglie iscritte nelle liste del comune di Aosta. La graduatoria ufficiale, per fare fronte a tutte le problematiche e soprattutto per essere più efficiente, si divide in altre due sottocategorie: la prima in cui sono in lista i nuclei familiari con gravi disagi sociali ed economici, oppure con gravi disabilità o disagi sanitari gravi, la seconda dedicata a chi sta vivendo un disagio momentaneo.
‘Il comune di Aosta – spiega l’assessore Mauro Baccega – tratta molto seriamente l’emergenza abitativa. Chi si rivolge a noi lo fa presentando domanda a un’apposita commissione, si tratta di persone serie e referenziate, ne fanno parte un giudice, un rappresentante del consiglio regionale, uno dei sindacati, uno della direzione politiche sociali, l’Arer e i comuni interessati. Le persone
che fanno domande sono seguite dagli assistenti sociali, che devono fare una relazione del caso molto dettagliata. Non si possono verificare truschini. Le graduatorie sono molto serie. E proprio in virtù di questa serietà abbiamo poi creato le due sottosezioni’.
Chi entra nella prima ha diritto alla casa, e vengono loro assegnati gli alloggi di risulta, chi invece è in gradutoria nella seconda lista ha diritto a un sussidio economico per potersi pagare l’affitto. ‘L’amministrazione comunale – continua Baccega – non ha case per tutti, purtroppo. Gli alloggi sono pochi, per cui, chi è in una situazione di momentanea difficoltà, come chi ha subito uno
sfratto, oppure ha perso il lavoro, diamo un contributo. Ovvero, le persone interessate si devono trovare un alloggio sul mercato privato, poi noi stipuliamo con contratto con il padrone di casa per 18 mesi. In tutto questo tempo, l’inquilino pagherà solo il 20% delle spese, al restante: canone, spese condominaili e accessorie pensiamo noi. In questo periodo, il nucleo familiare è seguito dai servizi sociali, e si cerca di aiutarlo a rimettersi in careggiata. Il comune è sempre garante’.
Spesso però, chi è in graduatoria non è a conoscenza di come funzionano le cose, e si sente discriminato. E’ il caso di Silvio Tadiello, di 40 anni, di Aosta, che da tre anni vive su di un camper. E’ 44o in graduatoria, ma è nella sottosezione destinata a chi si trova in difficoltà momentanea.
‘Un altro mi è passato davanti – spiega Tadiello – era dopo di me in graduatoria e ha avuto la
casa. Io no. Sono ingiustizie vere, non posso stare zitto. Sono tre anni che vivo sul camper’.
L’assessore Baccega spiega ‘è vero, questa persona ha avuto la casa, ma era nella graduatoria A, per cui ne aveva diritto. Abbiamo spiegato a Tadiello che può usufruire del sussidio economico, come previsto dalla legge’.
Baccega spiega anche come solo nell’ultimo anno siano cresciuti i casi di persone che hanno perso il lavoro e di conseguenza hanno avuto lo sfratto non potendo pagare più l’affitto. ‘Sono 20 casi – conclude l’assessore – e nella maggior parte extracomunitari. Si tratta di persone per bene, che hanno sempre lavorato, ma ora sono disoccupate e non sanno dove trovare i soldi. Situazioni
di vero disagio. Senza contare, che il mercato privato non vuole affittare agli extracomunitari’.
E proprio per cercare una soluzione all’emergenza abitativa, l’amministrazione comunale ha chiesto un incontro con l’Uppi.