Eroina, gioielli e orologi di prestigio: arrestato Giuseppe Nirta

Il pluripregiudicato 68enne era con un 40enne aostano, Daniele Ferrari, anch'egli con addosso dello stupefacente e finito in manette. Venerdì pomeriggio i due hanno tentato di eludere un posto di controllo sulle restrizioni Covid-19.
Guardia di finanza: fermato con un mezzo kg di cocaina
Cronaca

Un chilo di eroina, cinquantanove zaffiri, tre orologi di pregio (tra i quali un Omega in oro e un Rolex Daytona). E’ quanto i finanzieri del Gruppo Aosta hanno sequestrato al 40enne aostano Daniele Ferrari e al pluripregiudicato 68enne Giusepe Nirta, finiti entrambi in manette. I due, nel pomeriggio di venerdì scorso, 27 marzo, hanno tentato di eludere un posto di controllo attuato dai militari per il controllo sulle restrizioni Covid-19, ma sono stati bloccati dalle “Fiamme Gialle”, anche con l’ausilio di una pattuglia in borghese.

Emersi, dalle banche dati, precedenti specifici in fatto di stupefacenti, sono stati condotti alla caserma “Luboz” e perquisiti. In una tasca all’interno della giacca Ferrari – si legge in una nota – “occultava un ‘panetto’ da mezzo chilo di eroina”. A quel punto sono scattate le perquisizioni domiciliari, a seguito delle quali nei locali in uso a Nirta, sono stati rinvenuti ulteriori due panetti da circa 250 grammi l’uno, oltre ai contanti (prevalentemente in banconote da 100 e 50 euro), ai gioielli (dal valore che oscilla tra i 24 e i 42mila euro, a seconda della purezza delle gemme) e agli orologi (solo il Daytona, se originale, avrebbe un valore di 35mila euro).

Considerati i precedenti specifici e la capacità reddituale dei due, il materiale è stato sequestrato perché considerato provento dell’attività di spaccio. “Ovviamente, – spiegano dal Comando regionale – non potevano mancare bilancini di precisione e coltelli con residui di sostanza stupefacente”. Il valore di mercato della droga sequestrata è di circa 50mila euro. I due fermati, su parere conforme del pm in turno Carlo Introvigne, sono state associate al carcere di Brissogne, essendo inoltre sanzionati amministrativamente per non aver ottemperato alle limitazioni sugli spostamenti disposte per arginare la pandemia in corso.

Giuseppe Nirta è nome balzato alle cronache in più occasioni. Arrestato (e condannato) nell’ambito dell’operazione “Gerbera”, su uno spaccio di stupefacenti con la Colombia, è stato sottoposto alla vigilanza speciale – ricordano le “Fiamme gialle” – proprio in Valle d’Aosta tra il 2014 e il 2018, “misura restrittiva prevista per gli affiliati alle organizzazioni di tipo mafioso”. Giuseppe Nirta è fratello di Domenico, attualmente residente in Colombia, e cugino di Bruno, nonché dell’omonimo 52enne assassinato in Spagna nel giugno 2017.

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