Gli accertamenti a seguito del recupero dell’infortunato hanno restituito un contesto diverso per il complesso intervento di soccorso attuato stanotte sopra Courmayeur. Non un escursionista bloccato lungo il suo itinerario, ma un ventenne di origini nordafricane che, dopo essere già stato arrestato al tunnel del Monte Bianco per aver tentato di espatriare con un documento alterato (e nonostante un obbligo di dimora a Verona), ha provato nuovamente a raggiungere la Francia, una volta rimesso in libertà.
L’uomo però ha scelto un cammino che, a piedi, non gli avrebbe mai consentito l’esito sperato e, ad un certo punto, smarrito l’orientamento, è caduto, non riuscendo più a proseguire. L’allarme è scattato prima delle 21.10 di ieri, sabato 24 settembre. Era fermo appena sotto il Pavillon du Mont Fréty, la stazione intermedia della funivia Skyway Monte Bianco, trovandosi nel canale di terra a circa 1.900 metri di altitudine, sotto le funi dell’impianto, senza un’idea – ha riferito ai soccorritori – di dove fosse esattamente.
Ricavata la sua posizione, in considerazione dell’ora, del buio e delle condizioni meteo problematiche (fattori che impedivano il volo in elicottero), gli enti di soccorso hanno chiesto la riapertura straordinaria dell’impianto, così da rendere più veloci le operazioni. Sul posto è giunto personale del Soccorso Alpino Valdostano, del Soccorso Alpino della Guardia di finanza e dei Vigili del fuoco: i primi soccorritori sono scesi e con alcune “calate” di corda hanno raggiunto il ferito.
Posto su una barella, l’uomo è stato issato a bordo della cabina (portata, dai tecnici di Skyway, fin sopra al punto in cui si trovavano squadre e infortunato) utilizzando un argano a motore, esattamente come in una “verricellata” dall’elicottero. Le articolate operazioni si sono concluse verso l’1.30 di oggi, domenica 25. Visitato in ospedale, il giovane è stato dimesso stamane con alcune contusioni.
Per lui, però, inevitabile l’ulteriore strascico giudiziario della vicenda, rappresentato da un nuovo arresto, stavolta per evasione, con traduzione in cella a Brissogne. Per domani, lunedì 26, è in programma l’udienza con rito direttissimo. A seguito del primo fermo, avvenuto nella notte di venerdì scorso, il giovane era stato processato ieri mattina ad Aosta, venendo condannato a dieci mesi di reclusione.
Al termine del processo, con rito abbreviato, al ragazzo era stata, inoltre, applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari a Verona (la Procura, con il pm Giovanni Roteglia, aveva chiesto il carcere). Secondo quanto disposto dal giudice, avrebbe dovuto raggiungere autonomamente la località. Difficile pensare, tuttavia, che quello di stanotte fosse un errore di percorso.
2 risposte
Recuperare sto genio sarà costato un milione di dollari… Risorse…
Finalmente uno che va in montagna col maltempo per una buona ragione…