Fare il maestro di sci con titoli svizzeri? Per la Regione è “no”, ma un cittadino ricorre

Il titolare di un “Brevet fédéral” elvetico, dopo essersi visto rigettare dalla Regione la richiesta di esercitare la professione in Valle, si rivolge al Tribunale civile. Chiede un risarcimento danni. La Regione si costituisce nel giudizio.
Sciatori sulle piste a Pila
Cronaca

Ritorna un tema che, già in passato, aveva acceso l’attualità valdostana. E lo fa attraverso il ricorso promosso al Tribunale di Aosta da un cittadino italiano intenzionato ad esercitare in Valle la professione di maestro di sci, sulla base dei titoli conseguiti in Svizzera. L’amministrazione regionale, cui era stata rivolta la domanda per l’esercizio temporaneo del mestiere, ha respinto l’istanza e il richiedente ora si rivolge alla giustizia civile chiedendo l’accertamento della responsabilità della Regione e i danni subiti a seguito della decisione dell’ente.

Dal ricorso si evince che, nel dicembre 2016, il presentatore del ricorso ha conseguito il diploma da maestro di sci svizzero, denominato “Professeur de neige”. Nel 2018, sempre nella Confederazione elvetica, otteneva poi il titolo di massimo grado, cioè il “Professeur de neige Brevet federal”. Sulla base di queste certificazioni, ha avviato l’attività lavorativa in Svizzera. Nel luglio 2022, la domanda, all’ufficio Enti e professioni dell’Assessorato al Turismo, per l’esercizio temporaneo di maestro di sci in Valle.

La richiesta veniva rigettata, motivando con una disposizione della legge regionale 44 del 1999, che disciplina la materia, per cui “l’esercizio saltuario della professione non può essere effettuato da parte di maestri di sci di cittadinanza italiana in possesso di titolo ottenuto al di fuori del territorio italiano ed in assenza di iscrizione ad un albo professionale nazionale”.

Una visione che il ricorrente ritiene lesiva del suo diritto soggettivo allo svolgimento della professione di maestro di sci e chiede quindi al Tribunale civile, in via principale, che la responsabilità di piazza Deffeyes venga accertata e dichiarata. La richiesta immediatamente successiva presente nel ricorso è quella di risarcimento dei danni, quantificati dal ricorrente in 50mila euro.

L’udienza di avvio del procedimento è stata fissata per il 10 marzo dell’anno prossimo e, in vista di questa scadenza, la Giunta regionale ha deliberato nella seduta di oggi, lunedì 16 dicembre, di costituirsi nel giudizio al Tribunale di Aosta. L’ente sarà rappresentato dall’Avvocatura regionale.

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