Val Ferret: evacuati parte degli isolati, si resta solo con scorte per 2/3 giorni
Mentre continuano i lavori per lo sgombero della strada della Val Ferret, ostruita in località Meyen da due colate detritiche cadute nella serata di ieri, venerdì 5 agosto, il Comune di Courmayeur ha gestito nel pomeriggio lo spostamento di coloro che erano rimasti isolati nella parte alta della vallata e necessitassero di evacuazione. E’ avvenuto in parte a piedi (da Planpincieux, con il passaggio controllato da volontari e guide), in parte in elicottero (per anziani, bambini e persone con problemi di deambulazione).
Il sindaco Rota: risultato di oggi non scontato
“Siamo riusciti a liberare in giornata una traccia in modo che tutte le persone possano scendere da questo pomeriggio con i propri mezzi (sono individuate “finestre” di traffico specifiche, ndr.), la Valle non è più isolata, e i mezzi di soccorso per necessità possono salire e scendere” ha affermato il sindaco Roberto Rota, analizzando la situazione in una conferenza stampa tenutasi nel tardo pomeriggio.
“Ringrazio tutti coloro che da ieri sera sono sul campo in modo ininterrotto, gli uffici comunali, la Protezione civile regionale. – ha aggiunto il primo cittadino – E’ stato fatto un gran lavoro perché ieri, dopo le prime scene di quanto avvenuto, non pensavo che oggi saremmo riusciti ad arrivare a questo punto”.
Chi può restare (e salire) nella valle
L’amministrazione ha, al riguardo, comunicato chi può restare in Val Ferret: i proprietari di case e o gli affittuari (salvo gli immobili situati nella zona S4/S5) e solo se autonomi e con scorte di acqua, cibo e farmaci sufficienti per 2/3 giorni. Il tempo è stato calcolato sulla base del fatto che la strada non sarà percorribile per quell’intervallo.
Allo stesso modo, possono salire in Val Ferret a piedi gli affittuari e/o proprietari di abitazioni, solo se autonomi e con scorte sufficienti per 2/3 giorni (seguendo le specifiche “finestre” di transito definite). Gli affittuari e i proprietari non autonomi possono accedere a piedi solo per il recupero degli effetti personali e il rientro su Courmayeur.
Prosegue la riparazione dell’acquedotto
Due, o tre, giorni – salvo imprevisti – sono anche il tempo stimato per completare le operazioni di riparazione all’adduttrice comunale dell’acquedotto, danneggiato dalle colate. Dal Municipio rammentano che l’acqua non è potabile e va bollita, per uso alimentare. L’erogazione è interrotta nelle frazioni di La Palud, Villair e Entrèves, mentre è regolare in Val Veny, nell’alta Val Ferret (dal ponte di Rochefort) e a Plan Checrouit.
Nel resto del territorio comunale, il servizio subirà probabili ulteriori interruzioni e riduzioni significative. Non è esclusa dal Comune, nel breve periodo, la totale interruzione anche per l’intero territorio comunale (ad esclusione della Val Veny e di Plan Checrouit). Il sindaco Roberto Rota ha vietato ogni utilizzo non essenziale (giardinaggio, orti, piscine, ecc…) ed è sconsigliato l’impiego per elettrodomestici e macchinari che impiegano acqua.
In considerazione delle criticità al servizio, la distribuzione di acqua potabile è stata prevista nel piazzale Grivel e nel piazzale Val Veny, tramite autobotte e bottiglie. Gli utenti devono arrivare al punto di rifornimento, possibilmente, con contenitori propri. Vengono consegnati 10 litri di acqua a testa. Oggi, sabato 6 agosto, la distribuzione proseguirà sino alle 20, mentre domani, domenica 7, dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 20. La fornitura è destinata ai privati cittadini (quindi, non per il rifornimento di esercizi commerciali e le attività ricettive).
“Rimane la grande emergenza dell’acquedotto e il lavoro sarà importante. – ha commentato il sindaco Rota – I tubi da sostituire sono stati trovati e gli interventi procederanno in queste ore e nei prossimi giorni in modo intenso. Daremo il massimo per ripristinare tutto e diminuire le giornate senza acqua in Paese”.
Allerta “gialla”, ulteriori misure precauzionali
Visto il bollettino regionale, valido dalle 14 di oggi, sabato 6, alle 23.59 di domani, domenica 7 agosto, che stabilisce l’“allerta gialla” sulla zona della Valdigne per criticità meteo idrogeologica su versanti e torrenti, sono state attivate ulteriori misure precauzionali di protezione civile.
Si tratta, in particolare, della conferma della chiusura al traffico pedonale e veicolare del tratto di strada comunale da La Palud a Planpincieux (eccetto per le operazioni di evacuazione). Le comunicazioni sulle procedure in essere sono consultabili sulla app Jarvis Public sistema di gestione che informa in tempo reale su viabilità, interventi sul territorio ed eventi di protezione civile.
Marzi: il monitoraggio ha funzionato
Alla conferenza stampa pomeridiana era presente anche l’assessore regionale alle opere pubbliche e territorio, Carlo Marzi. “A livello regionale la priorità di intervento è stata l’apertura il prima possibile della strada della Val Ferret per ripristinare la viabilità straordinaria, – ha spiegato – il secondo punto è cominciare da subito a liberare l’alveo del torrente da diverse decine di migliaia di metri cubi di materiale”.
Sulle colate dei giorni tra giovedì e venerdì, le parole dell’assessore sono state: “Recepiamo positivamente una sola cosa di questa forte situazione di disagio: il fatto che ci fossero sistemi di monitoraggio attivi sia in Val Ferret che a Oyace e che questi abbiano funzionato chiudendo immediatamente la strada”.
Segor: precipitazione non significativa
Sulle cause dell’accaduto è intervenuto, all’incontro con i media, il dirigente della struttura Assetto idrogeologico dei bacini montani, Valerio Segor. “Dal punto di visto meteorologico non era prevista una precipitazione significativa che di fatto non c’è stata. – ha spiegato – l dati delle stazioni stanziali non registrano valori importanti, né tanto meno i dati dei radar hanno individuato picchi di intensità”
“Quello che è successo è legato ad una problematica di temporalità, della localizzazione e del fatto che ci sia stata una precipitazione molto circoscritta. – ha aggiunto Segor – I bacini a poca distanza non hanno avuto infatti nessuna problematica. Questi fenomeni sfuggono a qualsiasi capacità di previsione. Noi dobbiamo lavorare sulle conseguenze”.
Le colate da due torrenti
L’alta Val Ferret è isolata dopo che, ieri sera, due colate detritiche causate dal maltempo hanno invaso e completamente ostruito la strada comunale, trascinando sulla carreggiata fango e massi di dimensioni importanti dall’alveo del torrente Rochefort e da un altro corso d’acqua adiacente, in località Mayen.
Recuperate quattro persone bloccate
Le colate si sono verificate dopo le 20, quando un temporale si è abbattuto sulla zona. Quattro persone, a bordo di un’auto e di un quad, erano rimaste intrappolate tra le due lingue della colata. Ad intervenire, per portarle in salvo, il Soccorso Alpino Valdostano in elicottero, che le ha issate a bordo con il verricello. Via terra è scattato anche l’intervento dei Vigili del fuoco, con una squadra del distaccamento di Courmayeur.
Sempre ieri sera è stata completata l’evacuazione di altri sei componenti di una stessa famiglia. Sono rimaste isolate una sessantina di altre persone che si trovavano nelle abitazioni e negli alberghi a monte del punto ove la strada è stata bloccata dai detriti, cioè dalla frazione Planpincieux a salire. Stamane è stata decisa, per queste, l’evacuazione in elicottero in giornata.
In Municipio, dove una riunione tecnica si è tenuta in mattinata per valutare la situazione (dopo alcuni sopralluoghi in elicottero lungo il torrente Rochefort e zone limitrofe), tengono a sottolineare che l’accaduto “non è legato al ghiacciaio di Planpincieux”.