Com’era emerso a metà maggio, la frana staccatasi in Val Ferret lo scorso 6 agosto diventa oggetto di una perizia affidata dal Tribunale di Aosta. È stato, pochi giorni fa, il 31 maggio, il Gip Giuseppe Colazingari, a seguito della richiesta di incidente probatorio avanzata dal titolare delle indagini, il pm Eugenia Menichetti, ad affidare l’incarico al geologo Elisabetta Drigo.
Il tecnico è chiamato ad accertare causa e dinamica dell’evento, mettendo inoltre in luce eventuali omissioni o negligenze da parte dell’unico indagato al momento, il sindaco di Courmayeur Stefano Miserocchi, o di eventuali altri soggetti. La perizia dovrà essere completata entro novanta giorni dall’assegnazione.
Come preannunciato, in considerazione del pronunciamento del Tribunale, la difesa del primo cittadino, rappresentata dall’avvocato Corrado Bellora, ha nominato un consulente di parte. Si tratta del professor Maurizio Rosso, docente di meccanica dei fluidi al politecnico di Torino. La prossima udienza è stata fissata, per l’esame delle conclusioni raggiunte dal perito, nel mese di ottobre.
Al Sindaco Miserocchi, la Procura contesta il disastro colposo, l’omicidio colposo plurimo e le lesioni colpose. La colata di detriti staccatasi in Val Ferret, a seguito dell’esondazione del torrente Marghera, aveva invaso la strada comunale a monte di Plan Pincieux e nella zona di Meyen, arrivando a delle auto. Su una di queste viaggiavano le due vittime della tragedia: Vincenzo Mattioli (71 anni) e sua moglie Barbara Gulizia (69), entrambi di Milano.