Il corpo senza vita del 28enne Matteo Pé di Valsavarenche è stato recuperato sabato mattina 23 agosto nelle acque del comune di Introd. Ad intervenire sul posto è stata dalle 7 del mattino fino alle 10, una squadra del nucleo SAF (Speleo Alpino Fluviale) del Comando dei Vigili del Fuoco di Aosta insieme ai Carabinieri, al 118, ai Vigili del Fuoco volontari e al Corpo Forestale.
Il giovane valdostano aveva lasciato casa venerdì pomeriggio e non vi aveva fatto più ritorno. I familiari avevano lanciato l’allarme ed erano partite le ricerche. Nella serata i Carabinieri avevano trovato l’auto del giovane nei pressi della Dora di Rhemes, vicino al tristemente noto “ponte dei suicidi”. L’auto aveva una portiera aperta e i documenti dei giovane e il cellulare erano poggiati sul sedile. E’ stato facile immaginare l’accaduto. I soccorsi, iniziati nella notte, hanno illuminato le acque per cercare qualche traccia. La certezza di quanto accaduto è arrivata quando le fotocellule dei pompieri hanno illuminato il corpo di Matteo Pé, sulle rocce, in fondo alla gola. Data l’impossibilità di recuperare il corpo del giovane il recupero è avvenuto la mattina seguente anche grazie alla collaborazione con CVA che ha abbassato la portata d’acqua del torrente per permettere il recupero. Il corpo del giovane è stato poi trasportato al cimitero di Introd in attesa del nullaosta. Sulle cause del suicidio difficile dare una risposta.