I medici del Parini salvano il piede congelato ad un’alpinista impegnata nella scalata del Fitz Roy

I due sanitari valdostani, grazie ad un consulto in telemedicina, hanno rapidamente studiato il caso, stabilendo il grado di congelamento e disponendo il rimpatrio urgente della giovane alpinista ora ricoverata al Parini di Aosta.
Fitz Roy
Cronaca

Il tempestivo intervento dei medici valdostani ha salvato il piede sinistro ad un'alpinista italiana di 26 anni, impegnata nell'ascensione del Fitz Roy in Patagonia. La donna,assieme ai compagni di scalata, è stata costretta, a causa delle avverse condizioni meteorologiche, subito dopo Natale, a rimanere esposta per tre giorni al gelo, manifestando insensibilità ai piedi. Quando è riuscita a togliersi gli scarponi si è accorta, quindi, che alcune dita del piede sinistro erano diventate scure ed insensibili.

Le foto dell'arto sono state spedite ad alcuni medici operanti nel Veneto che hanno quindi contattato via web il dottor Guido Giardini, neurologo e responsabile del Centro di Medicina di Montagna del Parini di Aosta e il dott. Davide Piccolo, chirurgo vascolare ed esperto in congelamenti. I due sanitari valdostani, grazie al consulto in telemedicina, hanno rapidamente studiato il caso, stabilendo il grado di congelamento e disponendo il rimpatrio urgente della giovane alpinista.

La ragazza, il 31 dicembre scorso, ha preso un volo da Buenos Aires a Milano e, non appena atterrata all’aeroporto di Malpensa, nella mattinata del 1° gennaio è stata condotta presso l’ospedale Parini, dove le è stato confermato il sospetto diagnostico di congelamento di terzo grado al piede sinistro.

La donna è attualmente ricoverata presso il reparto di Chirurgia Vascolare, diretto dal Dott. Flavio Peinetti, per ultimare la fase diagnostica e proseguire le terapie mirate alla rivascolarizzazione dell’arto congelato.

“I congelamenti sono una patologia grave – spiega in una nota il dott. Guido Giardini – che interessa spesso gli sportivi. Per i congelamenti di terzo e quarto grado vi è un elevato rischio di amputazione se non si interviene rapidamente con le terapie ospedaliere più idonee”.

Nell’ambito del trattamento dei congelamenti legati agli sport di montagna, l’ospedale Parini di Aosta, grazie alla presenza di un’équipe multidisciplinare di medici esperti, è da tempo punto di riferimento nazionale ed è inserito in una rete internazionale di centri d’eccellenza.

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