“I molok elettronici funzionano male”, la Comunità Grand Combin parte civile

Contenzioso con la ditta Quendoz per il malfunzionamento dei rilevatori volumetrici dopo l’esposto in procura del marzo scorso. Quendoz si difende: “stupito che si possa contestare una fornitura di attrezzature a distanza di oltre 5 anni”.
I molok
Cronaca

Si è costituita parte civile la Comunità montana Grand Combin nel contenzioso contro Jean Louis Quendoz, responsabile della ditta di servizi ambientali. Al centro della vicenda c’è una querelle nello svolgimento dell’appalto per lo smaltimento dei rfiuti. Già nel marzo scorso la Comunità montana, attraverso il suo presidente Riccardo Farcoz, presentava un esposto in Procura perché si accertassero le responsabilità nel cattivo funzionamento dei sensori volumetrici all’interno delle strutture seminterrate della raccolta differenziata presenti nel territorio di tutto il comprensorio, e al comportamento della ditta Quendoz, tali da far presumere possibilità di truffa ai danni dell’Amministrazione. Ed in relazione a questo, Jean Louis Quendoz è stato rinviato a giudizio il 31 luglio scorso per "Mancata o errata fornitura nei confronti di un enti pubblico", con udienza fissata davanti al pubblico ministero il 24 gennaio 2013.

Secondo quanto emerge dalla deliberazione del Consiglio dei sindaci del 29 ottobre scorso, i “sensori volumetrici di riempimento all’interno dei contenitori seminterrati per la raccolta dei rifiuti – regolarmente pagati dall’Amministrazione alla ditta appaltatrice del servizio Quendoz S.r.l., nell’ambito di una fornitura di importo complessivo pari a oltre 2 milioni di euro – costituiva uno dei fondamenti del sistema di riorganizzazione della raccolta stradale dei rifiuti adottato a partire dal 2006 dalla Comunità montana Grand Combin, che avrebbe dovuto permettere di organizzare i trasporti delle diverse tipologie di rifiuto nel territorio del comprensorio in base ai dati di riempimento provenienti dai singoli contenitori presenti, ottimizzando i trasporti con benefici per il traffico di mezzi pesanti, per l’ambiente e per la spesa pubblica”. E sempre secondo i sindaci, il malfunzionamento del sistema di pesatura e di apertura e chiusura dei coperchi ha “obbligato di fatto l’Amministrazione a modificare la tecnologia per la misurazione dei conferimenti da parte degli utenti, sostituendo il sistema di misurazione a peso con un sistema di misurazione a volume, garantito da una calotta posta sui coperchi dei contenitori della raccolta indifferenziata.

“Non voglio dire nulla – si limita a dichiarare il Presidente Comunità montana Grand Combin, Riccardo Farcoz – voglio aspettare che la questione si chiuda in tribunale. Abbiamo fatto una segnalazione in procura e ci siamo costituiti parte civile, affidando ad un tecnico la stima dei danni”. “Oltre che amareggiato – ha detto Quendoz – sono anche stupito che si possa contestare una fornitura di attrezzature a distanza di oltre 5 anni, dopo che tali apparecchiature hanno superato un accurato controllo degli uffici preposti dell’ente pubblico e degli stessi amministratori pubblici. Rimango fiducioso sull’esito del processo”. 

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