La Regione chiede indietro a Confidi Cts 5.752.846 euro e l’ente, guidato da Pierluigi Genta, si rivolge al Tar di Aosta. La querelle nasce con l’annuncio nel giugno scorso della volontà del Confidi commercio, turismo e servizi Valle d’Aosta di aggregarsi con l’omologo ente piemontese. Dichiarazioni che fecero già allora storcere il naso all’Assessore regionale alle Finanze, Ego Perron. "Per usufruire dei fondi regionali il presupposto è il sostegno all’imprenditoria valdostana, da escludere, quindi, operazioni che non abbiamo ricadute sul tessuto locale" disse all’epoca Perron.
A inizio settembre, quindi, Confidi Cts siglò il protocollo d’intesa con i colleghi piemontesi per avviare la fusione, che diventerà a gennaio, e il 28 settembre l’Assessore regionale alle Finanze inviò al Presidente Genta il provvedimento con cui la Regione intimava la restituzione "entro e non oltre 30 giorni, e in ogni caso prima dell’atto di fusione, delle risorse accantonate sul fondo rischi di cui alla legge regionale 23 gennaio 2009, n. 1, oltre interessi e commissioni maturati fino alla data del versamento".
Richiesta che ora il Confiti Cts ha portato sul tavolo dei giudici amministrativi chiedendo in primis la sospensione cautelare del provvedimento impugnato. La decisione arriverà il 12 gennaio, data in cui è stata fissata la camera di consiglio.
Nel frattempo il 18 dicembre scorso la Giunta regionale ha approvato i contributi 2014 per i soli consorzi Confidi Valle d’Aosta e Valfidi. "Il Confidi Cts non avrà nulla finché non sarà fatta chiarezza sulle loro intenzioni" aveva spiegato ai margini della conferenza stampa di Giunta il Presidente della Regione Rollandin.