Il mondo del calcio e delle forze dell’ordine per l’ultimo saluto a Loris Azzaro

La Parrocchia di Sant’Orso non riusciva a contenere le tante persone presenti al funerale del 25enne morto in un incidente stradale.
Funerale Loris Azzaro
Cronaca

La Parrocchia di Sant’Orso non è riuscita a contenere tutte le persone arrivate a dare l’ultimo saluto a Loris Azzaro, il 25enne morto all’alba di sabato mattina in un incidente stradale all’altezza di Volpiano. Arbitri, dirigenti e giocatori di società di calcio, polizia, carabinieri, alpini, guardia di finanza, polizia locale: i mondi che Loris, arbitro di livello nazionale e allievo della Scuola di Polizia di Alessandria, riuniva si sono stretti per il suo funerale nel pomeriggio di lunedì 17 febbraio.

Il silenzio delle tante persone in attesa del feretro nella piazza di Sant’Orso è forte, con la pioggia che inizia a cadere proprio in quel momento. Tutti alla ricerca di una risposta alla domanda fatidica, in queste occasioni: “Perché?”. Ci si può aggrappare ad un senso di speranza, ascoltando le parole del Vangelo di Giovanni. “Siamo qui per cercare di condividere il dolore con chi ama Loris”, ha provato a dire il parroco don Aldo Armellin durante l’omelia. “Cerchiamo parole semplici, ma non riusciamo a dire parole di consolazione che possano asciugare le lacrime per una morte così incomprensibile. Vorremmo farci carico del dolore dei genitori Pasqualino e Maria Luisa per renderlo più sopportabile. Loris aveva davanti una vita ancora da vivere, fatta di promesse e speranze. Quando succedono queste cose sembra che il Signore sia assente dalla nostra vita, ma le parole di Gesù ‘Io sono la risurrezione e la vita’ cercano di darci fiducia. La morte non è l’ultima parola della nostra vita, è una speranza che portiamo nel cuore, credenti e non credenti. L’Uomo e la Donna sono fatti per qualcosa di più grande”.

Una Parrocchia di Sant’Orso sempre vicina alla famiglia Azzaro: “Quando abbiamo dei problemi, chiamiamo sempre il Maresciallo Azzaro”, prosegue il parroco. “Loris si era impegnato nella polizia con la competenza della professione e la forza della passione. Rimarrà con noi nel ricordo e nella memoria”.

Sulla bara la divisa giallo fluorescente da arbitro, l’altra grande carriera che Loris stava intraprendendo con ottimi risultati: “Aveva un carattere forte e determinato, era serio e preparato”, lo ricorda Ugo Navillod, presidente della sezione valdostana dell’Associazione Italiana Arbitri. “Lo abbiamo conosciuto quindicenne, ed aveva già una forte passione ed una grande predisposizione per fare l’arbitro”.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte