Domani, giovedì 21 settembre, sarà il turno della Valle d’Aosta nella sperimentazione di IT-Alert, il nuovo sistema pubblico d’allarme nazionale basato sulla ricezione di un messaggio, sul proprio cellulare, in caso di gravi emergenze imminenti, o in corso. L’invio di un testo di prova, ai telefoni che in quel momento si troveranno sul territorio della nostra regione, avverrà alle ore 12, simultaneamente a Lazio e Veneto.
L’allarme è basato sul cell-broadcast, che permette di raggiungere tutti i telefoni in una determinata cella della rete mobile, ma è “superiore” al livello telefonico del network. Accompagnato da un suono distintivo diverso da quello delle notifiche di sistema, il testo, in italiano e in inglese (così da essere comprensibile non solo dai residenti), sottolineerà il carattere sperimentale dell’invio e conterrà un link ad un questionario mirato al miglioramento dello strumento, che i riceventi sono invitati a compilare.
La piena operatività del sistema (la cui sperimentazione è stata ritardata dalla pandemia) è prevista per febbraio 2024. Da sottolineare che IT-Alert non presuppone né registrazioni, né lo scaricamento di alcuna applicazione. Il servizio, per la modalità di funzionamento con cui è stato concepito, “non registra alcun dato sensibile” ha scandito Valerio Segor, capo della Protezione civile regionale, durante la presentazione ai media del test.
Non occorre fornire, né viene rilevato, il numero telefonico. A telefono spento, il messaggio non verrà ricevuto, negli altri resterà attivo finché non lo si tocca. Il test ha l’obiettivo di verificare tutte le eventuali criticità, soprattutto rispetto ai dispositivi più vecchi e ai sistemi operativi installati sugli stessi.
“Nel futuro, su questa base, si potrà entrare più in dettaglio e costruire lo sviluppo, in un’ottica di informazione continua. – ha continuato il Capo della Protezione civile regionale – Un comportamento corretto dei cittadini è la miglior forma di resistenza e di risposta”.
IT-Alert, che recepisce ed attua le previsioni del Codice delle comunicazioni elettroniche, è stato studiato per l’allarme rispetto a sei tipologie di emergenza di competenza del Servizio nazionale di protezione civile: maremoti (generati da terremoto), collasso di una grande diga, attività vulcanica (per Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli), incidenti nucleari o emergenze radiologiche, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali o precipitazioni intense.
“Una volta a regime, l’invio del messaggio sarà automatico per maremoti ed eventi vulcanici, – ha spiegato la dirigente del Centro funzionale regionale, Sara Ratto – mentre avverrà manualmente per gli altri tipi di emergenza, da parte del Dipartimento nazionale di Protezione civile”. Una misura studiata per evitare casi di falso allarme. A monte di tutto, una cosa, però, deve essere chiara: IT-Alert “non sostituirà le modalità di informazione e comunicazione già in uso a livello regionale e locale, ma andrà ad integrarle”.
5 risposte
Ma scusate…ma che cos’è una pagliacciata? A mia mamma è arrivato due volte e a me no…c’era già comparso (e noi siamo di Aosta) lo stesso giorno in cui la sperimentazione era partita in Piemonte. Non solo da me poi…
ma se non sono in grado di prevedere le calamita’ – e i recenti terremoti e alluvioni lo dimostrano – di cosa ci vogliono allertare?
E’ già arrivato adesso a me…
Prove tecniche di regime per presupposti futuri poco piacevoli; pensassero piuttosto ad incentivare la prevenzione idrogeologica ed ai trasporti pubblici che fanno schifo: disattivate tutto! Oltretutto, installata sui telefoni senza chiedere a nessuno…
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