Il Tar annulla l’ammonimento del Questore ad un uomo: “Si era limitato ad un corteggiamento”

Un uomo, cui era stato comminato un ammonimento dal Questore, ha vinto il ricorso al Tar. Per il Tribunale amministrativo, che ha annullato il provvedimento, non c’è stato stalking ma l'uomo si era “limitato ad un corteggiamento, seppur sgradito, mai minaccioso o molesto”.
Il Tribunale amministrativo regionale
Cronaca

Prima l’ammonimento del Questore che invitava l’uomo “a tenere una condotta conforme alla legge” ma, soprattutto, ad “astenersi da qualsiasi atteggiamento persecutorio/molesto”. Poi il ricorso al Tar.

Ricorso vinto e che, nei fatti, smantella il provvedimento del Questore. Per il Tribunale amministrativo regionale – il cui collegio è composto dalla presidente Giuseppina Adamo e dalle consigliere Paola Malanetto e Jessica Bonetto –, infatti, l’ammonimento non era fondato.

Nei confronti della donna – che abbiamo deciso di chiamare Francesca – l’uomo, si legge scritto nella sentenza, si era “limitato ad un corteggiamento, seppur sgradito, mai minaccioso o molesto”. Non al punto “da creare nel destinatario quello stato di ansia o di timore per la propria incolumità idoneo a costringerla a cambiare le proprie abitudini di vita”.

I comportamenti dell’uomo, “pur avendo potuto creare imbarazzo o fastidio” alla donna – scrive il Tar – “vanno ritenuti innocui e inoffensivi” visti i “contatti diluiti nel tempo” manifestatisi “con sporadici piccoli regali e contatti ‘a distanza’, attraverso messaggi dal contenuto sempre misurato e mai minaccioso o volgare”. Non solo, dice il Tribunale amministrativo: lui non l’ha mai attesa sotto casa. L’ha incontrata in luoghi pubblici per caso o per ragioni legate alle figlie di lui, dal momento che Francesca era loro insegnante.

La memoria difensiva

Nella memoria difensiva viene spiegato come l’uomo “è stato ingiustamente accusato dalla signora per fatti/condotte da quest’ultima completamente ingigantiti e travisati”, contestando a lui “l’aver mandato dei messaggi sempre dal contenuto gentile ed educato e mai sopra le righe” o “gesti di pura galanteria” come l’omaggio di un mazzo di fiori e dei cioccolatini per il compleanno, un cofanetto con articoli di bigiotteria ed un profumo”.

A questo si aggiunge un elemento, dicono i difensori. Ovvero che Francesca, “anziché esplicitare che non era interessata ad approfondire una conoscenza finalizzata ad una relazione sentimentale, ha pensato bene di bloccarlo prima su Messenger poi su WhatsApp ponendo in essere un comportamento equivoco”.

Comportamenti che avrebbero creato confusione nell’uomo e preoccupazione per il prosieguo del percorso scolastico delle figlie. E che l’hanno spinto a tentare di contattare Francesca attraverso un amico di lei, “chiedendo anche a quest’ultimo di essere presente all’incontro per scusarsi e assicurarsi che le proprie figlie potessero continuare il loro percorso scolastico senza timori, ripercussioni né retropensieri”.

Con un punto fermo che la difesa evidenzia: l’uomo “non ha mai assillato di telefonate” la donna, “né l’ha mai pedinata, né le ha fatto appostamenti fuori dal luogo di lavoro né fuori dall’abitazione”, né fuori dalla palestra che lei frequentava.

E l’ammonimento? Con il provvedimento “è iniziato un vero e proprio calvario”.

Le domande che ci siamo posti

La sentenza è ormai uscita dai confini regionali, sta facendo discutere e sta attirando l’occhio dei grandi media nazionali. Abbiamo contattato gli avvocati che hanno rappresentato l’uomo presentando il ricorso al Tar riguardo l’ammonimento del Questore, Giovanni Borney e Valeria Casali,

Nel ricorso parlate di “corteggiamento”. Pensate che la donna abbia dato segnali di apertura, anche minimi, ad una frequentazione?

Questo non possiamo saperlo.

Avete scritto come il vostro assistito non abbia percepito in alcun modo il disagio della donna. Come erano stati percepiti, quindi, il blocco da parte di lei sui diversi social e una risposta, ci risulta, di chiusura totale?

Anche questo bisognerebbe chiederlo a lui. Di certo non aveva alcun intento persecutorio.

Il ricorso parla di “corteggiamento” e di “comportamenti magari un po’ insistenti” ma tutti privi “di alcuna connotazione ‘pressante’”. Ma un ammonimento non serve proprio ad evitare che lo diventino?

In realtà l’ammonimento rappresenta una alternativa alla querela

Perché impugnare un ammonimento che invita ad “astenersi da qualsiasi atteggiamento persecutorio/molesto”?

Perché è un provvedimento che ha conseguenze piuttosto rilevanti per chi lo riceve, come del resto anche la CEDU (la Convenzione europea dei Diritti dell’uomo, ndr.) ha rilevato. Se il provvedimento, come in questo caso, è stato adottato in assenza dei presupposti è diritto di qualunque cittadino chiedere che sia annullato.

Cos’è cambiato, per il vostro assistito, con l’ammonimento?

Ha inciso pesantemente anche sul suo lavoro.

Il vostro assistito ritiene che il suo atteggiamento non sia stato in nessun modo persecutorio. È stata quindi una valutazione sbagliata da parte della Questura?

Stando a quanto deciso dal Collegio, composto solo da giudici di sesso femminile, è così.

Dopo l’ammonimento il vostro cliente ha continuato a cercare la signora? Se sì, perché?

Non mi risulta; risulta che abbia contattato dei conoscenti della signora con l’intenzione di scusarsi.

Nel ricorso contestate il fatto che l’ammonimento si basi quasi sulle sole dichiarazioni della donna. Quali osservazioni avreste portato?

Le stesse che il TAR ha ritenuto fondate.

Ritenete che l’ammonimento si basi su ricostruzioni false?

Non necessariamente su fatti falsi, ma sulla errata percezione degli stessi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e da Googlepolitica sulla riservatezza e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte