Inchiesta bestiame: ancora una proroga per ultimare le trascrizioni e le traduzioni

E' stata accettata la uova richiesta dei periti incaricati nel processo sul bestiame contaminato e sulla fontina adulterata. l programma per l'esame dei documenti prodotti che era stato previsto per il 9 luglio potrebbe dunque variare.
Il tribunale di Aosta
Cronaca

Ancora una proroga per ultimare le trascrizioni e le traduzioni delle intercettazioni telefoniche dal patois all’italiano. E’ quanto è stato concesso questa mattina dopo la richiesta dei periti incaricati nel processo sul bestiame contaminato e sulla fontina adulterata.

Il rinvio era già stato richiesto anche il 7 febbraio scorso quando il gup del tribunale di Aosta Giuseppe Colazingari aveva concesso altri 120 giorni ai quattro periti incaricati di tradurre e trascrivere le intercettazioni telefoniche. Il programma per l’esame dei documenti prodotti che era stato previsto per il 9 luglio potrebbe dunque variare. La discussione era stata prevista il 10, 11 e 12 luglio con possibilità proseguire eventualmente anche il giorno 16 dello stesso mese. I periti che stanno svolgendo il lavoro sono Francesca Lucianaz e Sylvie Voyat, affiancate durante l’iter da Jeannette Bondaz e a Josianne Bovard.

Le accuse nei confronti degli imputati – allevatori, veterinari e produttori di formaggi operanti in Valle d’Aosta – vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni della Regione, al maltrattamento e uccisione di animali, all’abusivo esercizio di professione alla frode in commercio. Nel processo si sono costituite a parte civile la Regione Valle d’Aosta, l’Anaborava (Associazione nazionale dei bovini di razza valdostana) e l’Azienda Usl Valle d’Aosta.
 

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