Indagini sullo psichiatra arrestato, sotto la lente degli inquirenti i certificati ai pazienti

La Guardia di finanza ha prelevato documentazione negli uffici dell’INPS di Aosta, con l’obiettivo di vagliare alcune pratiche pensionistiche supportate da documentazione rilasciata dal medico.
Marco Bonetti accompagnato dall'avvocato Foderà
Cronaca

Non si fermano le indagini della Guardia di finanza sullo psichiatra Marco Bonetti, 63 anni, arrestato alla fine di marzo ed accusato di violenza sessuale, truffa pluriaggravata, peculato e corruzione. Se, nella fase in cui l’ex dipendente dell’USL della Valle d’Aosta era finito in manette, a far scalpore erano stati soprattutto gli episodi di libidine sui pazienti, gli inquirenti ora stanno approfondendo un altro aspetto “catturato” dalle telecamere nascoste dalle Fiamme gialle negli studi del professionista.

Da alcune immagini (i controlli sul “numero 2” del reparto di psichiatria dell’azienda sanitaria regionale erano iniziati a fine 2016) traspare infatti un rapporto di compiacenza del medico rispetto ad alcuni pazienti intenti a consegnargli del denaro, ottenendo in cambio dei certificati. L’attenzione dei finanzieri, coordinati in quest’indagine dal procuratore capo facente funzioni Giancarlo Avenati Bassi, è rivolta ad accertare se, in quei casi, il medico (formalmente, un pubblico ufficiale) abbia assecondato richieste indebite degli utenti, certificando senza verifiche, e se i documenti siano poi stati utilizzati dai destinatari per ottenere benefici. Se così fosse, questi ultimi, qualora si trattasse di false attestazioni, potrebbero rivelarsi non dovuti.

Gli uomini del Gruppo Aosta, comandati dal Tenente colonnello Francesco Caracciolo, negli scorsi giorni hanno prelevato documentazione negli uffici di Aosta dell’INPS, con l’obiettivo di vagliare alcune pratiche pensionistiche a supporto delle quali compare documentazione rilasciata dallo psichiatra arrestato. Non è, tuttavia, la sola direzione seguita dai finanzieri, giacché sotto la lente d’ingrandimento vi sono anche giustificazioni per la mancata presenza sul lavoro e, già nella prima fase dell’inchiesta, erano stati rilevati certificati sanitari falsi destinati al rinnovo delle patenti di guida di alcuni pazienti, omettendo di rilevarne le patologie.

Filmando di nascosto il medico, gli inquirenti avevano documentato trentacinque scambi di denaro tra Bonetti e le persone che si presentavano nei suoi studi. In occasione dell’arresto (ordinato dal Gip di Aosta, Davide Paladino), le Fiamme gialle avevano perquisito casa del professionista, rinvenendo circa 4000 Euro in contanti e 3000 franchi svizzeri, che per gli inquirenti erano riconducibili proprio alle attività illecite contestate e, di conseguenza, sottoposti a sequestro preventivo. 

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