Investì pedone dandosi alla fuga, sentenza diventa definitiva

20 Febbraio 2023

Con la recente dichiarazione d’inammissibilità, da parte della Corte di Cassazione, del ricorso presentato da Eric Brunelli, 42 anni di Aosta, diventa definitiva la sentenza a carico dell’uomo per lesioni personali stradali. Per i fatti, che risalgono al 27 dicembre 2021, l’imputato aveva patteggiato, lo scorso maggio, due anni di reclusione dinanzi al Gip del Tribunale di Aosta.

Quella sera, secondo quanto ricostruito dalla Polizia locale, il 42enne aveva investito, alla guida di una Fiat Ulysse, un 25enne intento ad attraversare la strada sulle strisce pedonali in via Chambéry ad Aosta (all’altezza dell’incrocio con via Chavanne). L’automobilista non si era fermato sul posto, per poi presentarsi ai Carabinieri di Aosta la mattina dopo, raccontando di non essersi accorto di aver colpito il pedone e di aver realizzato l’accaduto solo a seguito dell’apparizione della notizia sui media.

Il giovane colpito, sbalzato sull’asfalto per 25 metri, aveva riportato ferite gravi. Dagli accertamenti seguiti al sinistro era emerso che l’uomo alla guida dell’auto era sottoposto agli arresti domiciliari (per altri fatti) al momento del sinistro, con il permesso dell’autorità giudiziaria di recarsi al lavoro. Nel ricorso in Cassazione, tramite il suo legale, aveva contestato l’erronea qualificazione giuridica dei fatti, ma la Suprema Corte lo ha dichiarato inammissibile perché riguardante una sentenza di patteggiamento.

Auto pirata, il Gip non convalida l’arresto del conducente: per lui i domiciliari

Non è stato convalidato dal Gip del Tribunale l’arresto di Eric Brunelli, il 41enne aostano finito in manette per aver investito, alla guida di una Fiat Ulysse, un 25enne intento ad attraversare la strada sulle strisce pedonali in via Chambéry ad Aosta (all’altezza dell’incrocio con via Chavanne), nella serata di lunedì scorso. L’udienza si è tenuta a Palazzo di giustizia nella mattinata di giovedì 30 dicembre 2022.

A quanto si apprende, il giudice ha accolto integralmente la tesi del difensore Jacques Fosson. L’avvocato ha evidenziato come il suo assistito si sia presentato spontaneamente (e senza legale) dai Carabinieri di Aosta nella mattinata di martedì, richiamando quindi la previsione del Codice della strada per cui “nei confronti del conducente che, entro le 24 ore” dai fatti, “si mette a disposizione degli organi di polizia giudiziaria, non si applicano” le misure cautelari personali.

Per Brunelli, già noto alle forze di polizia per episodi di guida in stato di ebrezza, niente carcere (come invocato dal pm Manlio D’Ambrosi, che aveva interrogato l’automobilista nella giornata in cui si era costituito), ma resterà ai “domiciliari”, misura cui era sottoposto, per altri fatti, già al momento del sinistro (con permesso dell’autorità giudiziaria di recarsi al lavoro). Le accuse nei suoi confronti sono di lesioni gravissime e omissione di soccorso.

Il giovane ferito è ricoverato in condizioni serie all’ospedale di Aosta, per aver riportato diversi traumi, tra cui uno cranico. L’impatto con la vettura era stato violento, sbalzandolo sull’asfalto per 25 metri. L’incidente era stato rilevato dalla Polizia locale che, subito dopo aver realizzato  la dinamica, si era messa alla ricerca dell’auto datasi alla fuga. Gli agenti avevano raccolto testimonianze ed avviato l’acquisizione delle immagini degli impianti di videosorveglianza presenti in zona.

Ai militari, nel mattino in cui si era presentato in caserma, Brunelli aveva raccontato di non essersi accorto di aver colpito il pedone, realizzando l’accaduto solo dopo la diffusione della notizia da parte dei media.

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