Letturista infortunato, datore di lavoro condannato in appello
Il Tribunale di Aosta, nel primo grado chiusosi a marzo 2021, si era pronunciato per l’assoluzione “perché il fatto non costituisce reato”. La Corte d’Appello di Torino, con sentenza depositata lo scorso 26 maggio, ha però rovesciato l’esito del processo al datore di lavoro di un dipendente infortunatosi in servizio, decretandone la condanna ad una multa di 100 euro.
Imputata per lesioni colpose aggravate e per la violazione di alcune norme sul lavoro (riguardanti la formazione e la fornitura di attrezzature idonee ai fini della sicurezza) era Domitilla Monza, 30enne di Como, in qualità di amministratrice unica della “M.P.S. Multiutility Public Solutions S.r.l.”, alle cui dipendenze era la persona offesa. I fatti risalgono al 16 ottobre 2018, ad Aosta, quando il lavoratore era impegnato, con un collega, nella lettura di alcuni contatori idrici.
Secondo quanto acclarato nel giudizio, la leva utilizzata quel giorno per sollevare un tombino non si era rivelata idonea a sostenerne il peso (una 50ina di chili) e il coperchio si era sganciato schiacciando il dito di una mano del letturista, con successiva amputazione di una falange. Il Tribunale di Aosta, nel sentenziare, aveva valorizzato l’imprudenza del lavoratore (che aveva cercato di afferrare il chiusino), ritenendola tale da escludere profili colposi dell’imputata.
Il pm Francesco Pizzato ha impugnato il verdetto e, per la Terza sezione penale, è “pacificamente emerso” che il lavoratore “avesse svolto solo il corso generale sulla sicurezza (4 ore online)”, venendo inviato sul campo “senza essere adeguatamente formato”. Secondo i giudici torinesi, se così non fosse stato, “gli sarebbe stata impartita la precisa direttiva di tenersi ad adeguata distanza dalle operazioni di apertura del chiusino”, così evitando l’infortunio.