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L’“impressionante” salvataggio in elicottero della Gendarmerie

Ormai virale il video girato da uno scialpinista d’oltralpe lo scorso 2 gennaio, in cui le pale dell’elicottero del PGHM di Chamonix sembrano sfiorare il pendio, mentre il muso del velivolo è nella neve.
Cronaca

https://www.facebook.com/nicolas.derely/videos/pcb.10217796976587062/10217796964506760/?type=3&theater

“È una situazione veramente sul filo del rasoio”. Così, Simone Moro, alpinista divenuto pilota di elicottero e specializzatosi nel soccorso sulle montagne del Nepal, oltre a primo europeo a volare sull’Himalaya, commenta al blog “Alpinisti e Montagne” della “Gazzetta dello Sport” il video divenuto virale negli ultimi giorni, sui social e siti di settore, del salvataggio in quota compiuto dal Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne di Chamonix.

Nelle immagini, l’Eurocopter EC145 compie una manovra tecnicamente detta di “hovering”, in cui poggia il muso del velivolo nella neve, mentre le pale sembrano sfiorarla. “E’ un’operazione di precisione che fanno i piloti proprio in casi simili su pendii ripidi”, aggiunge Moro, protagonista di un recupero a 6400 metri, riconosciuto come il più alto in parete mai effettuato. La difficoltà è nel fatto che “bisogna stare decisamente tranquilli e concentrati sulla parte anteriore del disco rotore, quella che appunto sfiora la neve”.

Dal punto di vista tecnico, “ogni movimento di persone che imbarcano e sbarcano muove l’elicottero e dunque bisogna reagire e compensare con i comandi continuamente, affinché questi movimenti non comportino un eventuale impatto delle pale con la neve”. Per il 51enne bergamasco, “situazioni come queste si realizzano regolarmente anche sulle Alpi italiane, dove a mio avviso ci sono in percentuale i migliori piloti di montagna del mondo, assieme a francesi e svizzeri, che hanno però porzioni di montagna inferiori alle nostre”.

Le immagini rimbalzate di profilo in profilo e di pagina web in pagina web, testimoniano l’intervento, avvenuto lo scorso 2 gennaio, della Gendarmeria francese sul col d’Anterne (2.257 metri), nelle prealpi del Giffre, che si sviluppano tra l’Alta Savoia e il Vallese svizzero. A filmarle e caricarle sul suo profilo Facebook, Nicolas Derely, componente del gruppo di sei scialpinisti, tra i quali Bruno – figlio di un amico – che era alla prima uscita con le pelli e si è ferito al ginocchio, cadendo all’indietro.

La compagnia si trovava negli ultimi cinquanta metri della salita verso il rifugio d’Anterne, “di fronte al Monte Bianco, con una vista mozzafiato”. A Derely – che racconta l’accaduto in un post tra gli “auguri per l’anno nuovo” e la gratitudine per i soccorritori intervenuti – constatato il “miracolo” di “avere quattro tacche di segnale e anche il 4G” sul cellulare, non rimane che comporre il numero del servizio di soccorso. La “cavalleria aerea” della Gendarmeria arriva e compie la manovra spinta, caricando a bordo il ferito e dando vita alle immagini che hanno moltiplicato “like”, condivisioni e giudizi di “impressionante” nei media.

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