Condanna, con il massimo vigore, delle condotte di coloro che, “nello squallido tentativo di recuperare clientela e cercare visibilità attraverso i social media approfittano del particolare e drammatico momento emergenziale”. Ad esprimerla, attraverso una nota, è il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Aosta, in riferimento ai “video e messaggi di avvocati”, comparsi negli ultimi giorni tra Facebook e dintorni.
In alcuni casi, questi professionisti si sono spinti “ad offrire le proprie prestazioni per ‘contrastare l’emergenza’” e persino “a sollecitare da parte dei familiari delle vittime azioni risarcitorie contro ospedali, medici ed infermieri, ossia proprio coloro che in questo momento mettono a repentaglio la propria vita per salvare la nostra”.
In altre comunicazioni circolate, i protagonisti “si rendono disponibili ad assistere gratuitamente i sanitari per ogni possibile conseguenza legale che dovessero subire o per ogni possibile problema giuridico che dovessero affrontare in conseguenza delle contenute nella emergenza epidemiologica”.
Al riguardo, l’ordine dei legali aostani osserva che talvolta tali iniziative “sono state promosse anche attraverso sigle ingannevoli” e che “alcune aziende, compresi importanti gruppi assicurativi, hanno offerto assistenza legale gratuita attraverso i propri legali interni o fiduciari, per ogni evenienza derivante dall’emergenza”.
Tuttavia, il fatto che non sia stata seguita “una via diretta per andare incontro alle esigenze dei cittadini, ad esempio offrendo agevolazioni inerenti alla propria attività sociale, induce al sospetto che la proposta di assistenza celi un tentativo di espansione commerciale mediante una mera operazione di marketing”.
Considerando che “tali comportamenti, quando coinvolgono avvocati, gettano un velo di discredito sull’Avvocatura che, viceversa, partecipa a questa tragedia nazionale con senso di responsabilità e vicinanza alle professioni sanitarie” – e che “dietro l’intento filantropico celano l’accapparramento di clientela e pubblicità fuori dai canoni consentiti all’avvocato”, rappresentando “operazioni di sciacallaggio mediatico” – il Consiglio dell’ordine censura solidamente tale fenomeno.
Inoltre, sulla base delle competenze che gli sono proprie rispetto agli iscritti, comunica che “nessuna condotta illecita resterà priva di denuncia e conseguente trasmissione degli atti al competente Consiglio distrettuale di disciplina” ed invita “i cittadini a non farsi attrarre da tali forme di pubblicità ingannevole, fuorviante e priva di scrupoli” e “i colleghi iscritti all’Ordine di Aosta a vigilare e segnalare iniziative e comunicazioni scorrette”.