E’ morta l’escursionista soccorsa nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 aprile sul Monte Zerbion. Aurora Avasilichioaie, 53 anni, badante ad Ivrea, era stata trovata in stato di grave ipotermia sul sentiero che scende dalla vetta verso Barmasc, in Val d’Ayas. La donna era stata trasportata dall’elicottero di Air Zermatt, chiamato dai soccorritori valdostani perché abilitato al volo notturno, ad un ospedale di Losanna e sino a quel momento, pur presentando dei segni vitali, non aveva mai ripreso coscienza.
Secondo quanto ricostruito, la donna aveva già effettuato l’escursione alla vetta dello Zerbion, ma probabilmente d’estate. Così, quando domenica ha affrontato la salita, pur riuscendo ad arrivare ai 2.719 metri della cima, l’abbigliamento leggero e le scarpe da trekking hanno complicato la discesa, nel tratto coperto dalla neve. L’allarme era scattato attorno alle 21, quando la donna ha chiamato il 112, ma risultava già in difficoltà ad esprimersi, facilmente per la condizione di ipotermia cui è rimasta esposta.
Ad individuarla, una squadra di tecnici del Soccorso Alpino Valdostano e di militari della Guardia di finanza: si trovava riversa lungo il sentiero, all’altezza del Col Portola (2.400 metri circa). Alla luce della gravità delle condizioni, i soccorritori hanno attivato l’elicottero di Air Zermatt, autorizzato al volo notturno, che – dopo il consulto con il medico rianimatore in servizio alla Centrale unica del soccorso in aeroporto – ha proceduto al trasporto nel centro ospedaliero a Losanna.
I Vigili del fuoco, dopo la chiamata di soccorso, avevano attivato squadre di terra, con specliasti Speleo Alpino Fluviali e Topografia Applicata al Soccorso e i volontari di Champoluc ed in supporto alla missione era giunto anche il Corpo forestale della Valle d’Aosta. Il buio e le condizioni di innevamento hanno reso più difficile l’intervento conclusosi, poco dopo le 3.30. A quanto si apprende, il corpo della donna sarà trasportato direttamente in Romania, suo paese d’origine, dove avranno luogo le esequie.