Dopo l’autopsia, prosegue con una consulenza medico-legale l’indagine sulla morte di Rachid Ousalam, il 50enne di origini marocchine che ha perso la vita a Charvensod, lo scorso 23 settembre, al culmine di una violenta lite. In Tribunale si è tenuta oggi, martedì 17 settembre, l’udienza sull’incidente probatorio, durante la quale il Gip Giuseppe Colazingari ha affidato l’incarico al medico-legale Roberto Testi.
Obiettivo dell’esame è l’accertamento delle cause del decesso. Il consulente avrà a disposizione sessanta giorni per completare il compito affidatogli, con inizio delle operazioni previsto verso la fine del mese. La valutazione dei risultati degli accertamenti (che avverranno sull’encefalo del 50enne, conservato integro dopo le operazioni autoptiche, oltre a parti di altri tessuti) avverrà nell’udienza fissata per il 22 gennaio prossimo.
Indagato per la morte di Ousalam, con l’ipotesi ad ora di omicidio preterintenzionale, è il 46enne Remo Quendoz, protagonista del diverbio con il marocchino. La colluttazione si era accesa in un locale lungo la strada regionale per Pila. I due si erano quindi spostati fuori, dove era avvenuto il tragico epilogo. Secondo l’autopsia del medico legale Mirella Gherardi, la morte era avvenuta per arresto cardio-respiratorio, indotto dal trauma diffuso all’interno delle strutture cerebrali, riportato battendo il capo al suolo.
La tesi difensiva (Quendoz è assistito dagli avvocati Danilo Pastore e Fabrizio Voltan, che per l’incidente probatorio hanno nominato quale consulente tecnico di parte il medico-legale Lorenzo Varetto) si oppone in particolare all’esclusione dell’eventualità, da parte della Procura (il fascicolo è affidato al pm Francesco Pizzato), che il 50enne abbia perso la vita per un malore.
Dall’esame autoptico era emerso che Ousalam presentasse un tasso alcolemico di 1.12 grammi per litro di sangue, mentre sull’indagato – curato un paio d’ore dopo in ospedale per una ferita al volto, che sosteneva essergli stata causata dal nordafricano – era stata rilevata un alcolemia di 0.3 grammi per litro. Ad indagare sull’accaduto sono i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile e del Reparto operativo.