Nuova ondata di furti negli alberghi valdostani, scardinate alcune casseforti

I furti nella settimana di Ferragosto. Le ultime strutture prese di mira dalla banda a Cogne, con colpi al Bellevue, Miramonti e al Sant’Orso. Tre strutture, fra le più belle della località, poste a poche centinaia di metri l'una dall'altra. 
Immagine di archivio
Cronaca

Gli alberghi valdostani tornano a essere prese di mira dai ladri. Nella settimana di Ferragosto sono state diverse le strutture ricettive svaligiate, le ultime nelle prime ore di ieri, venerdì 19 agosto, a Cogne, dove i ladri hanno fatto visita al Bellevue, Miramonti e al Sant’Orso. Tre strutture, fra le più belle della località, poste a poche centinaia di metri l’una dall’altra.

Come mostrano le immagini della videosorveglianza, a disposizione dei Carabinieri impegnati nelle indagini, gli autori sono due uomini, che sapevano come muoversi nella zona. A volto coperto, con i guanti indossati per non lasciare tracce, sono entrati negli uffici degli hotel da porte e finestre sul retro. A Cogne la banda avrebbe prima fatto irruzione al Bellevue scardinando la cassaforte posta nella zona del ricevimento, per poi dirigersi all’Hotel Sant’Orso dove ha prelevato la cassaforte nell’ufficio della direzione, per arrivare infine al Miramonti, dove hanno portato via una delle due cassaforti.

Il bottino dei colpi: qualche decina di migliaio di euro. L’entità del furto, oltre al denaro contante sono stati portati via oggetti di valore, è in fase di quantificazione.

Qualche giorno prima di Cogne i ladri avevano fatto visita a diversi alberghi della Val d’Ayas. 

Mettendo in guardia i propri associati e chiedendo di allertare le forze dell’ordine in caso di eventuali sospetti, l’Adava, spiega ai propri associati di aver avviato “un confronto con i vertici delle forze dell’ordine per alzare il livello di allerta, ma vi suggeriamo in ogni caso di tenere in struttura il minor importo possibile di contanti e di voler prestare particolare attenzione”.

Nell’agosto dello scorso anno furti simili si era verificati nella Valle del Cervino e ai piedi del Monte Bianco.

 

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