“Ancora una volta, purtroppo, siamo chiamati a salutare ‘uno dei nostri’ che ci ha lasciato”. Nel giorno dei funerali della guida alpina di Courmayeur Gianfranco Sappa, morto lo scorso 30 agosto dopo un ricovero seguito all’incidente sul Monte Bianco dell’inizio dello stesso mese, gli operatori, i soccorritori, i comandanti e i direttori della Centrale Unica del Soccorso della Valle d’Aosta rivolgono il pensiero al collega ed amico.
“Lo ricorderemo per la sua grande e indiscutibile professionalità, come guida e come tecnico del Soccorso alpino”, si legge ancora nel messaggio dei rappresentanti del Soccorso alpino valdostano, Protezione civile, soccorso sanitario 118, Vigili del fuoco e Corpo forestale. “Ricorderemo di lui la pacatezza, la calma, la gentilezza, doti rare e importanti, anche in montagna”.
“Ci uniamo al dolore dei figli e dei suoi cari, – si conclude il messaggio – con il pensiero a Giuditta Parisi”. La donna, 47 anni, compagna del 60enne, era con lui sull’Aiguille de Marbrées l’8 agosto, a 3.500 metri di quota, sul versante francese del Monte Bianco. Improvvisamente, sono precipitati insieme. Lei era morta nella caduta, mentre lui – soccorso dal Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne di Chamonix – era stato ricoverato in ospedale a Ginevra.
Le sue condizioni sono apparse disperate da subito, con poche chances di salvargli la vita. Sappa è deceduto nella notte tra il 30 e il 31 agosto scorsi. La salma, per tornare alle montagne della Valle per cui Sappa aveva lasciato una “vita precedente” da bancario, ha attraversato due frontiere e oggi, mercoledì 11 settembre, alle 10.30, a Morgex, si terrà la cerimonia funebre.
“Tutta la Società – scrivono le guide di Courmayeur in una nota – si stringe ai cari di Gianfranco ed è partecipe di questo grande dolore per la scomparsa di un uomo che tanto ha fatto per la nostra associazione”. L’altra passione che Sappa viveva assieme alle scalate era la Mountain bike, di cui era maestro. Suo è un manuale-guida considerato di riferimento in Valle. Originario di Ormea (Cuneo), la guida lascia i figli Marco e Mattia.