Era stato denunciato, all’inizio di questa settimana, per i furti in alcuni ristoranti, ma dagli sviluppi investigativi sono emersi elementi che hanno condotto a ritenerlo responsabile anche della rapina commessa in un altro locale. Così, Andrea Ammendolia, 31 anni, residente ad Aosta, è stato arrestato nel pomeriggio di oggi, venerdì 31 gennaio, da Carabinieri e Polizia, coinvolti congiuntamente sul caso.
L’uomo era stato fermato nella notte di lunedì scorso nel centro del capoluogo regionale, da una “Gazzella” dei Nucleo Operativo Radiomobile dell’Arma, che aveva potenziato i servizi proprio a seguito delle denunce dei titolari dei ristoranti (colpiti dal 15 al 26 gennaio). Gli erano stati trovati addosso oggetti atti allo scasso ed un coltello a serramanico. Nelle successive perquisizioni domiciliari, i militari avevano rinvenuto la quasi totalità della refurtiva (principalmente generi alimentari), già restituita ai legittimi proprietari. Ad essere presi di mira erano stati la “Grotta Azzurra”, l’“Osteria 1880”, il “Victory Pub”, l’“Hostaria del Calvino” e “Il Girasole”.
Il ritrovamento del coltello ha quindi permesso alla Squadra Mobile di completare gli elementi di prova raccolti a carico di Ammendolia rispetto alla rapina commessa nella notte del 24 gennaio al ristorante “La Rotonda” di viale dei Partigiani. In quell’occasione, con il volto coperto da un passamontagna, minacciando con l’arma un dipendente trovato all’interno dell’esercizio, il rapinatore, in assenza di fondo cassa, si era impossessato delle mance presenti in un salvadanaio. Nell’imminenza dei fatti, gli agenti avevano già raccolto indizi utilizzati per identificarlo.
Dal quadro probatorio messo a fuoco dalle due forze dell’ordine è scaturita la misura cautelare emessa dall’autorità giudiziaria, per i reati di rapina aggravata e furto aggravato, ed eseguita nel pomeriggio di oggi da agenti e militari. Già noto alle forze dell’ordine, anche se non per episodi simili, Ammendolia, intercettato nel tardo pomeriggio odierno ad Aosta, è stato portato in carcere a Brissogne. L’attività condotta sul caso “dimostra la sinergia investigativa e il controllo del territorio delle forze di polizia, – scrivono Questura e Carabinieri in una nota – che quotidianamente forniscono una risposta veloce e risolutiva alle sue dinamiche”.