Si va componendo a piccoli passi il quadro del delitto di Giuliano Gilardi, il 60enne pensionato ucciso nella sua casa di frazione Senin a Saint-Christophe martedì 27 dicembre scorso. La novità di questi ultimi giorni di indagini riguarda l’ora del delitto che gli inquirenti fissano ora verso le 9 del mattino e non all’alba come ipotizzato in precedenza. In seguto all’autopsia, quindi, l’omicisio viene spostato avanti di circa due ore.
Intanto si attendono dai laboratori della polizia scientifica di Torino i risultati degli esami condotti sui reperti raccolti nell’appartamento di Gilardi. Da quanto emerso dagli ultimi rilievi effettuati nell’appartamento della vittima ci sono ‘riscontri genetici sicuri’ che potrebbero indirizzare le indagini su una pista più chiara, dicono gli inquirenti.
Proseguono anche gli interrogatori per cercare di raccogliere più informazioni e dettagli possibili. Tra gli ultimi interrogati dopo la compagna di Gilardi Cinzia Guizzetti sono stati ascoltati in Procura Alessandro Mammoliti, figlio di Armando e Cinzia Guizzetti. A sentire la sua deposizione è stata per oltre due ore il procuratore capo Marilinda Mineccia e il sostituto Luca Ceccanti. “Ho voluto approfondire alcuni aspetti della vicenda” ha spiegato il magistrato che, nei giorni scorsi, ha interrogato anche Renato Cheney, padrone di casa della vittima, e Marcello Fonte, vicino di casa di Giuliano Gilardi.
La Procura di Aosta oltre ad emettere un decreto per svolgere altre attività di laboratorio su abiti, lenzuola e asciugamani di casa Gilardi, ha affidato nei giorni scorsi al radiologo dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta Davide Machado un incarico per una perizia finalizzata a valutare la direzione dei colpi inferti a Giuliano Gilardi. Il dettaglio di questi aspetti sarà utile a dare un quadro più chiaro del possibile assassino.
Gli agenti davanti all’abitazione di Gilardi
Tribunale di Aosta
