E’ giunto a conclusione stamattina, al Tribunale di Aosta, il processo nato dall’operazione “Declino” dei Carabinieri di Châtillon/Saint-Vincent, che avevano indagato sulla “lotta” tra due gruppi per ottenere la gestione del night “Petra Club”, in media valle. In totale, il collegio giudicante (composto dai magistrati Marco Tornatore, Davide Paladino e Paolo De Paola) ha inflitto pene per un totale di otto anni di reclusione.
Dei cinque imputati rimasti a giudizio, perché non avevano scelto riti alternativi (altri sei – tra i quali i cugini Davide e Fulvio Perrin, incriminati per reati elettorali ipotizzati a seguito di elementi emersi durante l'attività investigativa dell'Arma – erano usciti di scena nell’udienza preliminare dello scorso 2 marzo), tre sono stati condannati e due assolti. I reati loro contestati, a vario titolo, includevano: tentata estorsione in concorso, minacce aggravate, lesioni personali, violenza privata, concorso in cessione di sostanze stupefacenti, favoreggiamento personale e della prostituzione.
Difeso dall’avvocato Genny Bouc, Cosimo Lippo (39enne nato a Taranto, considerato a capo di una delle due “fazioni” decise ad accaparrarsi il locale, con l’altra capeggiata da due fratelli albanesi), è stato condannato a 5 anni ed otto mesi di reclusione, oltre a 2.232 euro di multa. A suo carico è stata disposta inoltre l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, oltre all’interdizione legale durante l’esecuzione della pena.
Per Giovanni Cusimano, 35 anni, originario di Palermo e residente ad Aosta, assistito dall’avvocato Federica Gilliavod di Aosta, la condanna è ad un anno di reclusione e 1.032 euro di multa. A Salvatore Filice, 50enne nato a Petilla Policastro (RC), con Mara Vittori di Milano quale difensore, unico dei cinque presenti in aula stamane, sono stati inflitti 1 anno e 4 mesi e 200 euro di multa (con la sospensione della pena per cinque anni).
I due imputati assolti (per alcuni capi d’imputazione “perché il fatto non sussiste” e per un altro “per non aver commesso il fatto”) sono Cosimo Magrì, 45enne residente ad Aosta, difeso dall’avvocato Jacques Fosson e Francesco Caffio, 52 anni, nato a Taranto, che era assistito dall’avvocato Massimiliano Scavo.
Da alcuni dei capi d’imputazione loro contestati sono stati assolti anche Lippo, Filice e Cusimano, con varie formule. La sentenza del collegio prevede, infine, la confisca e la distruzione dello stupefacente sequestrato dai Carabinieri durante l’operazione, che aveva visto i militari all’opera per le indagini tra marzo e giugno del 2013. All’udienza di oggi, l’accusa era rappresentata dal Pubblico ministero Pasquale Longarini.