Panetteria “Giorgi”: multa per le larve nella torta e l’albume congelato

Il giudice Tornatore ha sanzionato il titolare dell’azienda, il 59enne Antonio Giorgi, con 1.800 euro per i reati alimentari. Assoluzione, invece, per l’accusa di tentata frode in commercio.
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Cronaca

La vendita, il 12 luglio 2018, di una porzione di torta salata al gusto di speck e brie invasa da larve, nonché il rinvenimento in negozio, il giorno successivo da parte del Nas dei Carabinieri, della teglia con il resto del prodotto ugualmente pullulante di parassiti, costerà ad Antonio Giorgi, titolare dell’omonima panetteria-pasticceria, una contravvenzione da 1.800 euro. La multa è relativa anche all’aver detenuto in un laboratorio 140 kg di albume di uova congelato in cattivo stato di conservazione.

Ad infliggere la sanzione, stabilendo la violazione della disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande, è stato oggi, giovedì 23 maggio, il giudice monocratico Marco Tornatore, al termine dell’udienza in Tribunale. Il 59enne di San Luca era anche imputato di tentata frode in commercio, per aver “omesso di predisporre all’interno degli esercizi commerciali” della sua azienda “un’idonea indicazione dello stato fisico di congelato di alcuni degli alimenti proposti”, ma da quest’accusa è stato assolto.

Al riguardo, il difensore del commerciante Eleonora Bono ha sottolineato nell’arringa che, nella ditta del suo cliente, “non esistono altri prodotti”, se non l’albume, “che vengono congelati e decongelati prima della vendita”. Si tratta quindi di “un ingrediente (che peraltro evapora, quando riscaldato), non di un prodotto” ed in quanto tale escluso, da un regolamento dell’Unione europea, dall’obbligo di indicazione del decongelamento.

Il processo si è svolto con rito abbreviato. Il pm Francesco Pizzato, titolare delle indagini, ha chiesto al giudice la colpevolezza per tutte le quattro imputazioni, da punire con una contravvenzione (i reati di questa fattispecie non prevedono una pena reclusiva) di 3.600 euro. Il “caso Giorgi” era scoppiato nello scorso settembre, quando un negozio ed il laboratorio di preparazione dell’azienda, a Roisan, erano stati posti sotto sequestro della Procura. Clamore era stato suscitato, dal video girato dal cliente delle larve che infestavano la torta.

Immagini che l’avvocato Bono ha giudicato “mediaticamente suggestive”, per poi fornire la versione della ditta sull’accaduto. “C’è stato purtroppo un errore, perché questa torta – ha spiegato – è stata trasportata dal negozio di via Martinet (chiuso) a quello di corso Ivrea e mancava il biglietto con la data di produzione”, uno dei sistemi di controllo del prodotto in essere alla “Giorgi”. Non sarebbe quindi stata destinata al commercio, ma – malgrado la formazione impartita in merito ai dipendenti – “purtroppo, è stata venduta”.

0 risposte

  1. Non ho parole…. Scandaloso che la legge gli permetta di cavarsela con 1800 per potenziale intossicazione di centinaia di clienti…

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