Paolo Morandini morto dopo essere stato massacrato di botte. Conferma dall’autopsia

L’autopsia ha confermato le prime ipotesi dei Carabinieri, escludendo definitivamente la possibilità che lo scultore fosse deceduto per asfissia a seguito dell’incendio divampato nell’abitazione.
Paolo Morandini
Cronaca

Gli esami condotti in mattinata dal medico legale Mirella Gherardi, nel corso dell’autopsia sul cadavere di Paolo Morandini, hanno confermato le prime ipotesi dei Carabinieri. Lo scultore è deceduto venerdì scorso, nella sua abitazione del centro storico, a causa delle profonde ferite riportate sul volto e di una frattura al costato, che ha provocato la perforazione di un polmone.

In questo modo, viene esclusa definitivamente la possibilità che la morte dello scultore sia stata causata dall’inalazione dei fumi di un incendio sviluppatosi nell’abitazione. L’origine del fuoco è quindi ancora da accertare e rimane in piedi l’ipotesi, anche se i vigili del fuoco non hanno rilevato la presenza di “acceleranti”, che possa essere stato appiccato per depistare o comunque ostacolare le indagini.
 
A risolvere questo interrogativo saranno con tutta probabilità i Ris di Parma, che hanno concluso il loro lavoro in tarda mattinata. Partendo da questi elementi e con l’ausilio del materiale raccolto nei giorni scorsi, i Carabinieri e la Procura di Aosta cercheranno innanzitutto d’individuare l’arma del delitto, per continuare nella ricerca del responsabile (o responsabili) dell’omicidio.

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