E' comparso nuovamente oggi, giovedì 29 dicembre, al Tribunale di Aosta, Moses Noweoghomwenma Aigbekean, il pastore nigeriano 47enne della chiesa cristiana pentecostale di Castelvolturno arrestato al traforo del Monte Bianco lo scorso 23 dicembre, mentre tentava di espatriare alla guida di un'"Opel Zafira" con a bordo cinque clandestini, ed accusato quindi di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Tramite l'avvocato Stefano Marchesini di Aosta, che ha sostituito il collega Luca Viggiani di Caserta (difensore di fiducia dell'imputato), ha proposto un patteggiamento al quale il pubblico ministero Pasquale Longarini non si è opposto e che il collegio giudicante (composto dai giudici Eugenio Gramola, Davide Paladino e Marco Tornatore) ha applicato: due anni, due mesi e venti giorni di reclusione, oltre a 34mila euro di multa.
La sentenza include anche la confisca dell'automezzo sequestrato al momento dell'arresto. I magistrati giudicanti hanno tuttavia rigettato (considerata la "grave circostanza" dell'intestazione fittizia della vettura su cui è avvenuto il tentativo di espatrio) l'istanza di revoca della misura di custodia cautelare in carcere presentata dal difensore dell'imputato. Aigbekean, che su Facebook include "Pastore" nella denominazione del suo profilo ed appare in video e foto in cui tiene orazioni e riti, resta pertanto nella casa circondariale di Brissogne.
L'arresto era stato operato attorno alle 6 di mattina dell'antivigilia di Natale da parte della Polizia di frontiera, dopo che gli agenti francesi avevano respinto l'auto su cui le sei persone viaggiavano. Aigbekean, titolare di un permesso di soggiorno italiano, era quindi stato condotto in Tribunale per essere giudicato con il rito direttissimo. In lacrime, durante l'udienza si era proclamato sacerdote e, dopo la convalida del fermo, aveva espresso la volontà di essere assistito dal suo difensore di fiducia. Per questo, i magistrati del collegio ne avevano disposto la custodia cautelare, aggiornando l'udienza ad oggi.
Dei cinque clandestini trasportati – tre uomini e due donne, di cui quattro sotto i trent’anni e uno 47enne, coetaneo del conducente, tutti sedicenti nigeriani – due avevano presentato documenti contraffatti ed erano stati per questo denunciati. Due avevano annunciato la volontà di chiedere asilo politico. A carico di Aigbekean, secondo la Questura, sussistono diversi precedenti per favoreggiamento dell'immigrazione e permanenza nello Stato di irregolari ed uso di documenti falsi.