“Esprimo soddisfazione, perché a fronte di una situazione complessa che ha incluso una lunga carcerazione, il mio assistito oggi è in condizione di rifarsi una vita, lasciandosi alle spalle questo brutto episodio”. La mattinata sta per finire quando l’avvocato Corrado Bellora interviene sull’esito dell’udienza, tenutasi poco prima a porte chiuse al Tribunale di Aosta, in cui ha difeso l’aostano Andrea Agostino (44 anni), l’agente di Polizia locale arrestato nello scorso agosto ed accusato di stalking nei confronti dell’ex moglie.
Il giudice monocratico Marco Tornatore ha inflitto all’uomo un anno e quattro mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, accogliendo l’ipotesi di patteggiamento cui erano giunte la difesa dell’imputato e la Procura, rappresentata in aula dal pubblico ministero Luca Ceccanti. La sentenza prevede inoltre un risarcimento per le due parti civili costituitesi in giudizio (l’ex consorte di Agostino e il suo nuovo compagno, assistite dagli avvocati Federico Fornoni e Ugo Cazzato) e dispone l’immediata scarcerazione dell’imputato.
Agostino era stato arrestato dai Carabinieri su ordinanza del giudice Eugenio Gramola nel corso dell’estate, il 6 agosto. Quattro giorni dopo, in sede di interrogatorio di garanzia, era rimasto dinanzi al Gip per un’ora e mezza, rispondendo alle domande, al fine di “respingere ogni addebito”. Le accuse mossegli erano di atti persecutori nei confronti dell’ex moglie e di violenza verso il suo nuovo compagno.
Sul primo aspetto, l’imputato aveva ricondotto il presunto “stalking” a “contrasti derivanti dal clima di tensione derivante dalla fine della relazione” (si era separato in maggio dalla donna), mentre per quanto riguardava le altre contestazioni, Agostino aveva sostenuto di aver già denunciato “di essere stato picchiato da due persone”, (“riportando una prognosi di venti giorni, con tanto di documentazione medica a supporto”). Una delle due era, appunto, colui che, secondo l’indagine dei Carabinieri, Agostino aveva invece seguito e aggredito in più di un’occasione, provocandogli lesioni e danneggiando la sua auto.
Il 16 settembre scorso, il giudice per le indagini preliminari Davide Paladino aveva accolto l’istanza degli allora difensori di Agostino, gli avvocati Jacques Fosson e Massimiliano Sciulli, prevedendo per lui, dopo quarantun giorni trascorsi nella casa circondariale di Brissogne, gli arresti domiciliari, a casa della madre, dov’è rimasto fino all’udienza di stamane.
Verso la fine di ottobre, l’imputato aveva revocato i legali che lo avevano assistito fino a quel momento. L’avvocato Bellora, suo nuovo difensore, vista la richiesta di giudizio immediato depositata nel frattempo dal Pubblico ministero, aveva presentato un’istanza di patteggiamento e, in subordine, di giudizio con il rito abbreviato per l’imputato.
La richiesta principale del legale era stata rifiutata in prima battuta, con la fissazione dell’udienza, da celebrare quindi secondo il rito abbreviato, per la mattinata di oggi. Una volta in aula, la convergenza delle parti sulla proposta di patteggiamento ha consentito all’imputato di accedere a tale percorso processuale.