Truffa è il reato per cui la polizia ha denunciato a piede libero quattro italiani, di età tra i 20 e i 61 anni, campani e pugliesi. Al termine delle indagini della terza sezione della Squadra Mobile della Questura, sono ritenuti responsabili di tre episodi di raggiro telefonico, compiuti tra ottobre e il mese in corso, a danno di residenti in Valle.
Il copione è quello che, come sempre, fa leva sull’emotività di chi risponde alla chiamata. Presentandosi come appartenenti alle forze dell’ordine (e riuscendo a far apparire, sul telefono del destinatario, il numero della Questura, attraverso una tecnica nota come “spoofing”), facevano credere alle vittime che un loro congiunto fosse stato fermato per un incidente e che, per evitare l’arresto, avrebbero dovuto versare una somma di denaro, a titolo di cauzione.
A differenza della versione più classica di questo raggiro, per il pagamento non si rimandava alla visita a domicilio di un “esattore”, ma alla vittima veniva indicato un IBAN, sul quale procedere ad un bonifico. Le truffe indagate dalla Mobile hanno consentito agli impostori di incassare, in tutto, da persone tra i 30 e i 60 anni, una cifra ragguardevole: 83.500 euro.
L’attività investigativa si è sviluppata partendo proprio dalle coordinate bancarie fornite alle vittime, permettendo di risalire al conto. Dall’analisi della sua movimentazione, l’identificazione dei presunti truffatori. Durante gli accertamenti, con richieste di sequestro preventivo avanzate dall’autorità giudiziaria, sono stati recuperati 30mila euro, che potranno essere così restituiti alle persone colpite dai raggiri.
Con l’occasione, la polizia ricorda alcune raccomandazioni utili contro i raggiri. In particolare, si invita a diffidare di telefonate del genere: le forze dell’ordine non chiedono mai denaro, o dati bancari (e un certo tipo di notizia viene sempre fornita di persona, non al telefono). In caso di dubbi, interrompere la telefonata e contattare il 112 per verificare la situazione. Infine, se si pensa di essere vittime di una truffa, contattare la propria banca per bloccare eventuali operazioni e, quindi, sporgere denuncia.
