Dal suo punto di vista, quello di un truffatore pregiudicato, la bassa Valle poteva rappresentare un terreno fertile: zona vicina, ma non troppo, a quella in cui è residente (poco noto, non avrebbe destato sospetti) e territorio popolato da anziani (spesso, soli in casa). Così, ci ha messo poco ad individuare un settantenne invalido di uno dei comuni di quell’area e a raggirarlo. Il suo progetto, però, si è infranto contro la prontezza della figlia dell’uomo, che ha avvisato i Carabinieri, ed il malfattore è finito in manette.
Vincenzo Mulé, cinquantenne residente nel Torinese, già noto alle forze dell’ordine e pluri-denunciato per episodi analoghi, un paio di settimane fa si era recato nell’abitazione dell’anziano. Ben vestito e con modi gentili, si era qualificato come un dipendente dell’INAIL. Alla sua vittima aveva promesso che avrebbe gestito una pratica legata all’adeguamento della pensione di invalidità. In cambio, gli ha chiesto quattrocento euro, giustificandoli come “costo iniziale” dell’operazione.
Nulla ha immediatamente insospettito il settantenne, che ha consegnato il denaro, ricevendo in cambio tanto di ricevuta con nome e numero di telefono (ovviamente, i dati erano totalmente falsi). “Uno stratagemma mirato ad avvalorare ulteriormente la sua funzione”, spiega il tenente Carmelo Mossucca, comandante della Compagnia Carabinieri di Châtillon/Saint-Vincent. Poco dopo, Mulé è tornato alla carica, chiedendo altri mille euro. Un ulteriore versamento necessario, a suo dire, per “ricevere subito gli arretrati, dell’ammontare di 20mila euro”.
La vittima, nel frattempo, aveva però confidato quella che considerava “una bella notizia” alla figlia che, insospettitasi, si è rivolta ai Carabinieri della stazione di Donnas/Pont-Saint-Martin. Quando il falso dipendente INAIL è tornato all’indirizzo del settantenne per ricevere il resto del denaro, nella giornata di venerdì scorso, 19 maggio, ha così trovato i militari ad attenderlo. Ricostruita la vicenda, lo hanno identificato e tratto in arresto, in flagranza di reato. Posto ai “domiciliari”, Mulè è comparso oggi, lunedì 22 maggio, dinanzi al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Aosta, per l’udienza di convalida del fermo.
“E’ importante – ha ribadito, annunciando l’arresto, il comandante Mossucca – non credere a chi si presenta in casa chiedendo denaro a nome di un Ente pubblico”. “Anche solo in caso di dubbio, – gli ha fatto eco il maresciallo Alessandro Olivieri, della stazione di Donnas – è importante chiamare il 112”. “Una segnalazione può permettere – hanno concluso i due rappresentanti dell’Arma – di allontanare qualcuno da una zona e, a livello preventivo, è comunque un risultato”.