Tra le regole, ormai anche scritte, legate alla montagna ce n’è una: “valutare la propria preparazione prima di intraprendere un’ascesa”. Spesso sembrano regole superflue perché ovvie. La cronaca ci ricorda tuttavia che anche le più ovvie attenzioni spesso sono disattese. Ennesimo caso è quello avvenuto tra domenica scorsa e questa mattina.
Due alpinisti spagnoli sono infatti rimasti bloccati domenica sul massiccio del Monte Bianco perché stremati dalla salita. Si sono fermati sul Pilier d’Angle, a 4.300 metri di altitudine, decidendo poi di telefonare al Soccorso Alpino per essere recuperati. Diversi sono stati i tentativi da parte del Soccorso Alpino valdostano, ma il forte vento e le nuvole hanno impedito l’immediata riuscita dell’intervento. Dopo diversi tentativi e sette ore di sorvolo dell’elicottero solo nella giornata di lunedì, non si è riusciti a recuperare i due alpinisti. Il recupero è avvenuto questa mattina, quando le condizioni meteo hanno permesso di avvicinarsi alla zona dove teoricamente avrebbero dovuto trovarsi i due Spagnoli. Di fatto i due hanno deciso, senza avvertire il Soccorso alpino valdostano, di salire sulla vetta del Monte Bianco. Le guida alpine li hanno poi intercettati sulla via del rientro a 4.362 metri. Le loro condizioni di salute erano buone ma sono stati comunque portati all’Ospedale Umberto Parini per accertamenti.
L’incoscienza e la superficialità nella valutazione delle proprie condizioni fisiche costerà ai due alpinisti 3.500 euro a testa, tariffa massima del ticket previsto in Valle d’Aosta per i soccorsi in elicottero non motivati da esigenze sanitarie.