E’ stato ritrovato ieri, sabato 10 agosto, il cadavere della sesta scialpinista dispersa dallo scorso marzo nelle Alpi Svizzere, nella zona della Tête Blanche. Le ricerche di Emilie Deschenaux, 28enne residente a Friburgo, erano state sospese il 14 marzo scorso, dopo che i soccorritori erano riusciti a individuare i corpi senza vita delle altre cinque persone che stavano compiendo l’uscita con lei. Il gruppo era stato sorpreso dal maltempo.
Ieri, durante un sorvolo in elicottero svolto nel quadro dell’inchiesta aperta dalla Polizia cantonale del Vallese, l’equipaggio ha notato un indumento che spuntava dalla neve. Degli specialisti del Gruppo montagna della Polizia sono quindi stati trasportati sul luogo e sono riusciti a estrarre il corpo, procedendo successivamente alla sua identificazione.
Emilie Deschenaux era riuscita ad allertare i soccorsi, quando la tempesta si era abbattuta sul gruppo con cui si trovava. Assieme a lei, nell’incidente avevano purtroppo perso la vita – tutti residenti a Vex, vicino a Sion – i fratelli Jean-Vincent, David e Laurent Moix, il loro zio Joël Moix e il loro cugino Marc Moix, di 21, 27, 30, 44 e 58 anni.
Sospese le ricerche della sesta scialpinista dispersa sulla Tête Blanche
15 Marzo 2024 – ore 9.51 di Silvia Savoye
Sono state sospese le ricerche di Emilie Deschenaux, di 28 anni, residente a Friburgo, che faceva parte del gruppo di sei scialpinisti dispersi sulle Alpi svizzeri, nella zona della Tete Blanche, a causa del maltempo. Nei giorni scorsi i corpi senza vita degli altri cinque componenti erano stati recuperati, mentre della donna per il momento sono stati ritrovati solo gli sci e lo zaino.
“Le operazioni di ricerca sono proseguite fino al 14 marzo – scrive in un comunicato la polizia cantonale del Vallese – e, nonostante i mezzi e gli sforzi messi in campo, nessuno è stato trovato”. Le vittime, tutte residenti nel comune di Vex, vicino a Sion, sono i fratelli Jean-Vincent, David e Laurent Moix, il loro zio Joël Moix e il loro cugino Marc Moix, di età compresa tra i 21 e i 58 anni.
Ritrovati morti cinque dei sei scialpinisti svizzeri dispersi sulla Tête Blanche
11 marzo 2024
Sono stati ritrovati senza vita cinque dei sei scialpinisti svizzeri che risultavano dispersi da sabato 9 marzo lungo l’itinerario Zermatt-Arolla.
Dopo una giornata di ricerche, ostacolata dal maltempo, ieri sera quattro soccorritori sono stati portati vicino al rifugio Cabane de la Dent Blanche, a 3.500 metri di quota. Da lì si sono diretti verso la Tête Blanche dove hanno individuato intorno alle 21.20 i corpi senza vita. Manca all’appello ancora una sesta persona, che in una nota fa sapere la polizia cantonale del Vallese, non è stata individuata, ma le ricerche proseguono.
Cinque persone del gruppo erano parenti del Vallese, tre fratelli, di cui un amministratore comunale, un loro zio, un cugino e un’amica di Friburgo, tutti di età compresa fra i 21 e 58 anni. Il gruppo era formato da diversi scialpinisti esperti, che si stavano allenando per la Patrouille des glaciers di aprile, che passa proprio nella zona.
L’allarme per la scomparsa dei sei era arrivato sabato pomeriggio intorno alle 16, quando un familiare, che li aspettava ad Arolla non li ha visti arrivare. Una telefonata fatta poco dopo le 17, da uno dei sei dispersi ha poi permesso la localizzazione nel settore del Col de la Tete Blanche, a circa 3.500 metri di quota, non lontano dal confine con la Valle d’Aosta. Intorno alle 18.20 è partito il primo gruppo di soccorritori svizzeri, che ha dovuto però rientrare arrivati intorno ai 3000 metri per il maltempo. Era stato allertato anche il Soccorso alpino valdostano, nella speranza che le condizioni meteorologiche sul lato meridionale consentissero l’intervento in elicottero.
Domenica, intorno alle 18.30, una squadra composta da due soccorritori, un medico, un poliziotto del gruppo montagna sono stati portati vicino alla cabane de la Dent Blanche e da qui si sono spostati verso la Tête-Blanche, dove sono stati ritrovate le prime cinque persone. Le ricerche della stessa sono state interrotte intorno all’1 di notte, per le condizioni meteo, per riprendere poi questa mattina alle 8.30.
Secondo quanto ricostruito i cinque scialpinisti ritrovati sarebbero morti per ipotermia. “Abbiamo visto che gli scialpinisti avevano cercato di costruire una buca” nella neve “per proteggersi dal vento” ha detto ai media elvetici Anjan Truffer, capo del soccorso della compagnia aerea svizzera Air Zermatt. “Gli scialpinisti – aggiunge – sono morti congelati in quota, disorientati”