Saint-Vincent, simboli nazisti sul cancello di casa: indagato valdostano

I due cancelli dell'immobile di via IV Novembre a Saint-Vincent sono stati posti sotto sequestro dalla Digos. Fabrizio Fournier risulta indagato per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. 
cancello posto sotto sequestro a saint vincent - Foto Simone Fortuna
Cronaca

Non era passato inosservato quel cancello, in pieno centro a Saint-Vincent, con sopra un’aquila e a lato due triangoli, simili a quelli che identificavano i prigionieri all’ingresso dei campi di concentramento nazisti. Questa mattina la Digos ha posto sotto sequestro i cancelli dell’immobile – l’aquila compare anche sull’altro ingresso pedonale – di via IV Novembre a Saint-Vincent.

Il proprietario dell’abitazione, Fabrizio Fournier, risulta indagato dalla Procura di Aosta per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. I due cancelli con l’aquila, simile a quella del terzo reich, e i triangoli sono esposti su una via pubblica. Da qui il reato di propaganda.

Al valdostano la Digos ha sequestrato, inoltre, il cellulare e altri supporti informatici. Nell’androne della scale gli inquirenti hanno trovato in rilievo sul soffitto una svastica nazista, coperta con un telo.

I due cancelli sulla via pubblica avevano suscitato clamore durante l’estate, facendo scattare anche una querela da parte della Comunità ebraica di Torino. Nei mesi scorsi, la Digos che conduce le indagini, coordinate dal Pm Francesco Pizzato, aveva sentito alcune persone informate sui fatti.

Avuto probabilmente sentore di un’indagine a suo carico, il proprietario ha coperto con delle placche i due triangoli a lato dell’aquila.

cancello posto sotto sequestro a Saint-Vincent
cancello posto sotto sequestro a Saint-Vincent – Foto di Simone Fortuna
cancello
cancello posto sotto sequestro – foto da Twitter

0 risposte

  1. Non capisco dove è il problema. è un simbolo come tanti gli altri. Anzi, tanti altri sono molto più dannosi. E la comunità ebraica non dovrebbe nemmeno aprire la bocca, in quanto hanno sempre avuto la pappa pronta.

    1. Il problema è molto semplice: i simboli rappresentano situazioni emotive e quindi alimentano sentimenti di rabbia e di odio con evidente pericolo di trasformare il tutto in azione.
      Responsabili sono tutti, anche coloro che di fronte ai simboli rimangono zitti.

  2. Il simbolo raffigurato è l’aquila della BOY. Azienda londinese di abbigliamento. Identica!
    Perché il marchio di questa storica azienda non è ancora stato bloccato? Credo esista dagli anni ‘70!
    Se poi due triangoli (che sono presenti in migliaia di recinzioni di case italiane) alla pari di cerchi e quadrati rappresenta un altro simbolo che infastidisce gli ebrei potremmo star qui anni a disquisire su qualsiasi cosa!
    Mi fermo qui perché credo che stiamo davvero esagerando….

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