Sanità, Igor Rubbo torna a dirigere l’azienda Usl?

La domanda che serpeggia in diversi uffici regionali e nei luoghi della sanità pubblica riguarda le conseguenze pratiche di questo pronunciamento del Consiglio di Stato che ha accolto la tesi della Regione e annullato la precedente sentenza del Tar.
Igor Rubbo
Cronaca

Fatto uscire dalla finestra, potrebbe rientrare dal cancello principale. L’immagine, evocativa, ben descrive la vicenda della nomina di Igor Rubbo a Direttore generale dell’Usl.

Ripercorriamo brevemente i fatti: Rubbo viene nominato Direttore generale dell’Usl nel maggio 2017 dall’allora giunta regionale guidata da Pierluigi Marquis con Luigi Bertschy come Assessore alla Sanità. La nomina non piace a Gianluca Peschi, originario di Erba (Como), inserito nell’elenco delle diciannove persone individuate come adeguate a rivestire l’incarico, che promuove un ricorso al Tar.

Nel febbraio del 2018 il Tribunale amministrativo della Valle d’Aosta si pronuncia e accoglie in parte il ricorso, annullando la nomina di Rubbo, mentre respinge la richiesta di risarcimento formulata dallo stesso Peschi. Risultato? Igor Rubbo viene prontamente rimosso dalla posizione al vertice dell’USL e sostituito da Pierluigi Nebiolo come direttore pro tempore e, in seguito al commissariamento dell’Usl, da Angelo Pescarmona.

Ma l’Amministrazione regionale non ci sta e ad aprile 2018 decide di ricorrere al Consiglio di Stato che – notizia di pochi giorni fa – accoglie la tesi della Regione e annulla la precedente sentenza del Tar.

Ora la domanda che, da giorni, serpeggia in diversi uffici regionali e nei luoghi della sanità pubblica riguarda le conseguenze pratiche di questo pronunciamento del Consiglio di Stato. E manco a dirlo circolano, sepur informalmente, interpretazioni differenti. Su tutta la sua vicenda Igor Rubbo, che non si era costituito in giudizio nel ricorso della Regione al Consiglio di Stato, non rilascia dichiarazioni.

Seconda una prima interpretazione la sentenza non produrrebbe effetti nel concreto. Anzi, il timore è che con l’eventuale reintegro di Rubbo si andrebbe incontro ad ulteriori ricorsi, magari da parte di chi è inserito nell’elenco nazionale degli idonei a ricoprire l’incarico di Direttore generale dell’Usl.

Un’altra tesi dà alla sentenza un’interpretazione più letterale: il Consiglio di Stato annulla, di fatto, la sentenza del Tar e con essa il ricorso contro la nomina di Rubbo che dovrebbe, a questo punto, essere reintegrato al posto di Direttore generale dell’USL, incarico da cui è stato rimosso per effetto del Tar. A meno che non sia lui stesso a rinunciare per proseguire il suo attuale incarico di coordinatore presso l’Assessorato Sanità, Salute e Politiche sociali, o perché interessato a trovare nuove collocazioni.

Ciò che si può dire con certezza è che la questione dovrà essere dipanata al più presto e che sarà al centro di un confronto anche politico tra chi, forze di opposizione in testa, vuole che Igor Rubbo torni a dirigere la sanità valdostana e chi, tra queste una componente dell’UV, no.

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