Un bivacco allestito nella boscaglia e delle ossa, inclusi un teschio e le falangi di una mano. E’ il macabro ritrovamento, avvenuto la scorsa estate, di due cercatori di funghi, che erano in azione nella zona di La Vachère a Gressan. Le indagini dei Carabinieri, che si erano recati sul posto dopo la segnalazione, hanno consentito di ricondurre quei resti ad un 72enne di Quart, Aldo Malosso, denunciato come scomparso da un pronipote residente fuori Valle nel 2021.
L’identificazione sul momento si era rivelata impossibile: sul posto erano presenti pochi elementi e, soprattutto, mancava qualsiasi documento di identità. Non solo non si poteva dare un nome alla persona che bivaccava in quell’area, ma non era possibile nemmeno stabilire il sesso della persona deceduta.
Ai militari del Nucleo investigativo, intervenuti assieme a quelli della Compagnia di Aosta, sono però saltate agli occhi, sparpagliate nella boscaglia, alcune fiale di insulina. Dai codici su una di esse, è stato possibile risalire al lotto e alla farmacia in cui erano state vendute. Dati che hanno condotto al paziente cui il farmaco era stato prescritto. Il suo nome era presente nella lista delle persone di cui era stata denunciata la scomparsa, nel caso specifico due anni prima.
L’estrazione del Dna dalle ossa, e la successiva comparazione con il parente del 72enne che aveva segnalato la sua assenza, hanno confermato l’identità dei resti ossei. Dalle indagini è stata altresì esclusa una morte violenta. Una conclusione che ha risolto il mistero nato con il ritrovamento delle ossa, lasciando al campo delle ipotesi gli interrogativi sul perché il 72enne si fosse accampato in quel luogo, in disparte dal resto del mondo.