In un controllo nella loro abitazione di Aosta, nello scorso maggio, erano stati trovati dodici cani. Per il Corpo forestale e la Polizia locale, che erano intervenuti assieme ai veterinari dell’Usl, procedendo al sequestro, le bestiole erano tenute in modo inadeguato: troppe rispetto allo spazio disponibile e in condizioni di pulizia carenti, vista anche la presenza di deiezioni. Per quei fatti, il giudice monocratico Marco Tornatore ha condannato oggi, martedì 20 dicembre, le due persone che vivono nell’alloggio, il 59enne Salvatore Lanatà e la 64enne Lucia Soppelsa, a 3.000 euro di ammenda ognuno.
Non solo, gli animali – affidati nel frattempo al canile regionale – sono stati confiscati. Non torneranno quindi alla coppia. La Vpo Sara Pezzetto aveva invocato al giudice, nella requisitoria in cui ha sottolineato la detenzione dei cani (nove Epagneul bréton e tre Pinscher) in condizioni incompatibili con la loro natura, una multa da 8.000 euro per gli imputati. Durante il sopralluogo, Polizia locale e forestali avevano rinvenuto anche due gatti e oltre 110 uccelli, tra il balcone e un garage.
Per questi altri esemplari, la Procura (il fascicolo era stato affidato, nella fase delle indagini, al pm Francesco Pizzato) aveva sollevato la stessa contestazione dei cani, prevista dal Codice penale all’articolo che disciplina l’abbandono di animali. Riguardo felini e volatili, il magistrato si è però pronunciato per l’assoluzione delle due persone a giudizio. Durante l’udienza odierna, Lanatà (allevatore di uccelli, in passato già a processo) ha tra l’altro sostenuto l’adeguatezza dell’appartamento, vista la metratura cospicua. In sede di ispezione, il medico di sanità pubblica aveva ritenuto necessarie approfondite pulizie e un’azione di disinfezione affinché potesse essere abitato.