Tenta un’estorsione all’ex committente, arrestato 33enne

I fatti sono avvenuti nella notte tra mercoledì 5 e giovedì 6 febbraio, a La Thuile. L’uomo è accusato anche di invasione di terreni, furto aggravato e porto di armi od oggetti atti ad offendere.
Immagine di archivio
Cronaca

L’accusa di tentata estorsione gli è valsa l’arresto, ma nella stessa notte ha collezionato anche denunce per invasione di terreni o edifici, furto aggravato e violenza sulle cose, nonché porto di armi od oggetti atti ad offendere. Protagonista dei fatti, verificatisi nella notte tra mercoledì 5 e giovedì 6 febbraio scorsi, un 33enne di nazionalità kosovara, che si trova da allora nel carcere di Brissogne, dopo essere stato arrestato dai Carabinieri della stazione di La Thuile.

Secondo quanto ricostruito dai militari, nella nottata l’uomo si è introdotto nel terreno agricolo del titolare di una ditta per cui aveva svolto dei lavori di carpenteria. Sosteneva, anche in alcuni messaggi inviati prima del suo arrivo, di dover ancora essere pagato per una somma pari a 3mila euro. A nulla è valso il tentativo di dimostrargli, anche con documentazione alla mano, che ciò non fosse vero.

In tutta risposta, per gli inquirenti, l’uomo minaccia il titolare di sfasciare l’ufficio e di fare lo stesso con tutti i mezzi di lavoro presenti. Quindi, si mette alla guida di un elevatore con braccio telescopico, con cui ha sollevato una vettura dell’azienda. Della stessa auto, nasconde poi le chiavi (prelevate dall’ufficio) in mezzo alla neve. Quando le forze dell’ordine, allertate dal titolare, fermano il 33enne, gli trovano addosso anche una pistola “scacciacani” senza tappo rosso, con alcuni proiettili.

L’arresto, che gli apre le porte del carcere, scatta per l’accusa più grave, quella di tentata estorsione, mentre per gli altri reati ipotizzati viene denunciato. Tra le aggravanti che gli vengono contestate, quelle di aver commesso il fatto nei luoghi di privata dimora e cagionando danno alle cose. Domani, sabato 8 febbraio, l’arrestato verrà portato in tribunale per l’udienza di convalida. La Procura (il fascicolo è affidato al pm in turno, Manlio D’Ambrosi) ha chiesto la custodia cautelare in carcere.

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