Per la Procura, avevano letteralmente svuotato, nel tempo, i conti correnti di un anziano in difficoltà, afflitto da problemi psichiatrici e comportamentali, al fine di impadronirsi di circa 300mila euro nella sua disponibilità. Una condotta per cui il giudice monocratico Marco Tornatore, al termine dell'udienza tenutasi ieri, venerdì 2 febbraio, ha ritenuto colpevole di circonvenzione d'incapace in concorso una coppia di aostani – la 63enne Teresa Paonna ed il 68enne Loris Giuseppe Lauri – infliggendo tre anni di carcere ad ognuno.
I fatti oggetto di contestazione risalgono al periodo tra il 2013 e il 2014, nel capoluogo regionale. La persona anziana, deceduta nel frattempo, dopo aver trascorso l'ultima difficile fase della sua vita in una struttura, con regime di assistenza parziale, era vicino di casa dei due. Secondo l'accusa, rappresentata in aula dal pubblico ministero Luca Ceccanti, la fiducia indotta da un rapporto di tale natura era però stata tradita da Paonna e Lauri, che avevano avviato una serie di “atti progressivi” di erosione dei risparmi e patrimonio dell'uomo.
Le indagini hanno messo in luce che i due erano arrivati, tra l'altro, a farsi nominare amministratore di sostegno dell'anziano (Paonna), figura necessaria in ragione della sua condizione, e ad essere indicato quale beneficiario (Lauri) in un testamento risalente al 2014 e ritenuto fittizio dagli inquirenti. Un quadro accusatorio completato dal fatto che i frutti delle operazioni attuate, circa trecentomila euro, erano stati convogliati in polizze vita a favore della coppia. Nel 2017, dopo la morte dell'anziano, il tentativo dei due di incassarle, andato però a vuoto per il sequestro dei fondi disposto dalla Procura.
Nella discussione che ha condotto a fine udienza, il pm Ceccanti aveva chiesto per Paonna e Lauri una pena di due anni e sei mesi di detenzione ciascuno. Il difensore della coppia, l'avvocato Maria Rita Bagalà, si era opposto agli addebiti, respingendoli ed invocando l'assoluzione per i suoi assistiti. A seguito della condanna, decretata dal giudice Tornatore pure con un incremento della richiesta della pubblica accusa, il legale della coppia ha dichiarato: “Sicuramente proporremo appello dopo aver esaminato la motivazione” della sentenza.